Omelia (27-05-2007)
padre Paul Devreux


Oggi invochiamo lo Spirito Santo; ma chi è e perché è importante per noi?

Sappiamo che è il consolatore, la terza persona della Trinità, che ha parlato mediante i profeti, che è principio d'unità, etc..., ma io affermo che è anche il Dio perfetto, l'unico che percepiamo come totalmente altro, perché ci sfugge e non riusciamo a dargli un volto. Dimostrazione di ciò è che non mi viene spontaneo pregarlo.

Dio, nella sua infinita misericordia e bontà, ci si è presentato lungo la storia della rivelazione come Padre e poi come fratello in Gesù, per aiutarci a conoscerlo almeno un po' e a relazionarci con lui. L'immagine di padre e di figlio mi aiuta perché sono figure che conosco, ma è anche vero che mi distorcono dalla realtà perché rischio di immaginarmeli ad immagine e somiglianza di mio padre e dei miei fratelli. In altre parole la mia esperienza relazionale con mio padre e con i fratelli mi condiziona nel mio tentativo di immaginarmi un Dio Padre e fratello. Dio è molto di più, è il totalmente altro, l'inimmaginabile, ecco perché lo Spirito Santo alla fin fine è l'immagine di Dio più autentica che conosco, perché non lo conosco per niente.

Altra cosa importante è il domandarsi se esiste, perché se non esiste, non m'inabita, io sono nato per caso e cammino verso il nulla, come la zanzara che ho appena schiacciato; se invece esiste e vive in me, io ho un futuro da figlio di Dio. Ecco perché ogni giorno è bene che m'interroghi riguardo all'esistenza o meno di questo Spirito Santo che è Dio; è una questione semplicemente di vita o di morte.

Concludiamo con l'unica preghiera che posso fare oggi:
"Vieni Santo Spirito,
manda a noi dal Cielo,
un raggio della tua luce".