Omelia (29-09-2004) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Scoppiò una guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Come vivere questa Parola? Decodificando i simboli dell'Apocalisse, ci è dato di fissare lo sguardo sulla vittoria pasquale del Signore e di tuffarci con fiducia nel fluire della storia, vinta la paura del Male. Certo, è vero: un drago c'è – Satana - che seduce, accusa e combatte la nostra fede. Ma è un eterno perdente perché, in Cristo, " si è compiuta la salvezza". Ora, qui, per me e per te. E i suoi angeli combattono con noi perché non prevalga la logica mortifera del 'serpente antico' né la tentazione di arrendersi alle sue insidie. Non a caso l'arcangelo Michele, con il suo nome, proclama: "chi è come Dio?". E Gabriele, "forza di Dio", ne annuncia la salvezza. Una salvezza che si fa innanzi tutto – ed ecco la missione di Raffaele – 'terapia' d'urto contro i colpi di coda del drago che tenta di trascinare giù un terzo delle stelle del cielo (cfr. Ap 12,4), spegnendo la speranza perché sia oscura notte di sfiducia nel cuore dei credenti. Sì, Dio, attraverso i suoi angeli, combatte per noi e vince! Ma ci rende anche avvertiti sulla necessità di non abbassare la guardia, perché il furore sanguinario del drago – ecco il senso del colore rosso che lo caratterizza – pur non potendo più infierire mortalmente, striscia raso terra incuneandosi tra le pieghe della nostra fragilità. Come situarci allora nel contesto di questa guerra già vinta? Con vigilanza ed equilibrio evitando, da un lato, di dare peso solo alla certezza della vittoria, perché ci condurrebbe su strade di passiva evasione; e, dall'altro, di dare importanza solo all'esperienza della prova e della lotta, perché ci trascinerebbe nel vicolo cieco della disperazione. Dunque, né baldanza né timidezza. Ma sano buonsenso. Oggi più che mani ospiterò nelle profondità del cuore la luminosa presenza dei santi Angeli perché proteggano il mio quieto e fiducioso andare sulle vie della fede, traendomi con forza dalla tentazione di gettare la spugna dinanzi alle tensioni e al dolore del mondo. Farò mia questa preghiera di Teilhard de Chardin: O Signore, rivela al mio cuore la vera carità che non è la paura sterile di fare del male, bensì la vigorosa volontà di sfondare, tutti uniti, le porte della vita. La voce di un "maestro della teologia e della spiritualità" del nostro tempo Gli Angeli mostrano "il cielo", poiché esistono e agiscono in un senso che va da Dio verso gli uomini. Pavel Evdokimov |