Omelia (30-05-2006)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Avvinto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme senza sapere ciò che là mi accadrà.

Come vivere questa Parola?
Paolo ha convocato ad Efeso i fedeli per accomiatarsi da loro. Viene in mente l'ultima cena. Lo stesso annuncio di una imminente separazione, pervaso di autentico calore umano e, al tempo stesso, la stessa determinatezza nell'andare fino in fondo al compimento della missione affidata dal Padre. Niente, quindi che lasci adito a un freddo "dovere per il dovere". È l'amore il grande protagonista: l'amore verso Dio e verso i fratelli. L'Amore che ha un volto e un nome: Spirito Santo. Lo stesso Spirito che introduce Gesù nel mondo e ne informa l'opera, ora guida i passi degli apostoli, della Chiesa. È Lui il grande protagonista che, anche ai nostri giorni, può operare meraviglie, purché trovi docilità e disponibilità. Paolo afferma di non sapere che cosa lo attenda, anche se le previsioni non sono rosee. Ma sente che lo Spirito lo spinge verso Gerusalemme e non oppone resistenza. L'antico Saulo, persecutore violento dei cristiani e seminatore di odio, una volta che si è lasciato afferrare dallo Spirito e se ne è fatto docile strumento, vede la vita rifiorire in sé e attorno a sé percorsa da un fremito di amore. Lo Spirito non è un "lusso" riservato ad alcuni. Tutti, "anche i persecutori" coloro che osteggiano l'avvento del Regno di Dio, ne sono potenziali destinatari. Anzi, dal giorno del battesimo lo Spirito vive in noi. Ma perché possa operare è necessario che ce ne lasciamo "avvincere" e lo seguiamo, anche là dove non vediamo la totalità del percorso.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi chiederò: quanto spazio lascio allo Spirito nelle mie decisioni? So affrontare anche l'imprevisto, una volta che ne ho percepito l'invito?

Vinci, Signore, le mie ritrosie ad abbandonare percorsi dettati unicamente dalla logica umana per se-guire le indicazioni dello Spirito che talvolta mi addita vie inedite, ma sempre tracciate dall'amore.

La voce di Padre della Chiesa
Come la luce, emanando un unico raggio, rischiara ogni cosa, così anche lo Spirito Santo illumina coloro che hanno occhi per vederlo: se qualcuno, infatti, non essendo in grado di percepirlo, non viene ritenuto degno della grazia, non ne attribuisca la colpa allo Spirito, bensì alla propria incredulità.
Cirillo di Gerusalemme