| Omelia (21-12-2025) |
| padre Ezio Lorenzo Bono |
|
IL TRIANGOLO NO (Renato Zero) I. Vi ricordate la canzone di Renato Zero che dice: "Il triangolo no, non l'avevo considerato"? Aveva ragione lui, perché quando si ama, il triangolo non lo si prende nemmeno in considerazione. L'amore, per sua natura, vuole essere esclusivo, totale, senza terzi incomodi. Anche Giuseppe non aveva considerato il triangolo. Lui pensava a una storia a due: lui e Maria. Punto. Stavano per sposarsi, e secondo la legge del tempo Maria "apparteneva" già a lui. E invece, a un certo punto, nella sua vita entra un terzo. E la domanda diventa inevitabile: chi è l'intruso? Da qui vorrei partire oggi, con una piccola "caccia all'intruso". È da una vita che leggo il Vangelo, eppure confesso che per molto tempo non riuscivo a capire una cosa: perché Dio ha chiesto il "permesso" solo a Maria per farla diventare madre di Gesù, e non anche a Giuseppe? Dio non avrebbe dovuto parlarne anche con lui, coinvolgerlo prima di agire in modo così apparentemente unilaterale? A prima vista, l'intruso di questa storia sembrerebbe proprio Dio. E Giuseppe? Giuseppe era davvero innamorato di Maria. La prova è nel suo comportamento: quando scopre che Maria è incinta, non reagisce con violenza, non si vendica, non la espone alla lapidazione prevista dalla legge per l'adulterio, ma decide di licenziarla in segreto. Se questo non è amore, cos'è allora? Basterebbe pensare a quanti femminicidi avvengono proprio quando un uomo si sente tradito. Mettiamoci per un attimo nei panni di Giuseppe: se noi scoprissimo che la persona che amiamo aspetta un figlio da un altro, saremmo capaci di una tale delicatezza? Di un tale amore? II. Nel Vangelo di questa IV Domenica di Avvento, Dio va incontro a Giuseppe in sogno per spiegargli tutto. A dire il vero, per molto tempo mi è sembrata quasi una giustificazione tardiva: quando ormai la frittata era fatta, Dio si ricordava finalmente di Giuseppe. Come se volesse aggiustare le cose, o persino scusarsi per la sua ingerenza. Cercando di comprendere meglio questo passaggio, mi sono imbattuto in alcune testimonianze di persone che avevano vissuto esperienze simili: uomini e donne lasciati dal proprio partner perché chiamato al sacerdozio o alla vita religiosa. Anche lì c'è un'"intromissione" di Dio in una storia d'amore, come un terzo che entra in una relazione e sembra portare via una persona all'altra. Molti raccontano la frustrazione, la rabbia, la rivolta: "Perché ci hai fatto incontrare, Signore, se poi dovevi separarci? Perché, tra tanti, hai chiamato proprio lui? Proprio lei?". Alcuni hanno tentato di dissuadere l'altro, altri hanno protestato apertamente contro Dio; qualcuno ha persino appeso striscioni davanti ai conventi con scritto: "Torna da me". Rileggendo queste storie, mi sono tornate alla mente le grandi chiamate bibliche: Geremia, Isaia, Giovanni Battista. Tutti accomunati da una stessa verità: la vocazione non nasce all'improvviso, non è un fulmine a ciel sereno, ma una storia d'amore iniziata da lontano, fin dal grembo materno. E chi è chiamato lo sa: quando Dio chiama davvero, è molto difficile resistergli. III. In conclusione. Ecco la svolta: forse nella storia di Maria non è stato Dio a intromettersi tra lei e Giuseppe, ma è stato Giuseppe a entrare, senza saperlo, in una storia d'amore che esisteva già: quella tra Maria e Dio. Maria apparteneva a Dio da sempre. Dio l'aveva scelta, custodita, preservata, preparata per diventare la Madre del suo Figlio. Quando Giuseppe lo scopre, Dio non lo esclude, non lo mette da parte, ma lo chiama e lo coinvolge pienamente: "Non temere. Prendi con te Maria. Dai tu il nome al bambino". Chi avrebbe potuto prendersi cura di Maria meglio di Giuseppe? Dopo Dio, nessuno l'ha amata più di lui. Giuseppe capisce allora il punto decisivo: Maria è di Dio prima che sua. E proprio per questo non si sente tradito. Dio non è un concorrente, ma il fondamento del suo amore per Maria. È qui che si comprende anche la verginità di Maria: ella rimane fedele a Dio per sempre, e Giuseppe accetta di abitare una relazione in cui Dio viene prima. È l'unico caso in cui un triangolo può essere considerato, perché non distrugge l'amore, ma lo fonda: quando quello che sembra il "terzo" è in realtà il primo. Quando il terzo è Dio. Allora grazie, Giuseppe. Avresti potuto andartene, rifarti una vita, scegliere un'altra donna. Invece sei rimasto. Hai accettato di venire "dopo Dio", ed è così che sei diventato il custode più grande che la storia abbia mai conosciuto: il custode di Dio bambino. Hai scelto di stare con Maria perché sapevi che non c'era nessun'altra donna al mondo come lei. E anche Dio lo sapeva. * Un pensiero al giorno per prepararsi al Natale. Durante l'Avvento, ogni giorno troverai sui miei social una breve riflessione sul Vangelo della liturgia quotidiana. I link per accedere ai miei canali sono riportati qui sotto. _______ Ti invito a guardare (e se ti piace metti un like o scrivi un commento) il videomessaggio settimanale di 30 secondi (in italiano, portoghese, inglese, francese e spagnolo) ispirato al Vangelo della Domenica, che puoi trovare (generalmente verso il fine settimana) sul mio profilo Facebook , Instagram e TikTok, sul mio canale Youtube e sul mio canale Whatsapp. Il testo del commento al Vangelo lo puoi trovare anche sulla mia WebPage, oltre che su Qumran2 e su lachiesa. Questo invito è aperto a tutti, ma in modo particolare ai fratelli sacerdoti: se desideri condividere un pensiero, un saluto, un commento, una parola di incoraggiamento o anche una critica costruttiva - per migliorare le mie riflessioni o semplicemente per avviare un dialogo fraterno e uno scambio di esperienze - sarò felice di leggerti. Puoi scrivermi a questo indirizzo: [email protected] |