| Omelia (20-12-2025) |
| Missionari della Via |
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L'eccomi di Maria ci dice che tutto è possibile a Dio, tranne una cosa: costringere la libertà umana. Dio, per attuare il suo progetto "chiede il consenso" alla Vergine Maria. Cosa possiamo imparare da tutto ciò? Che anche noi siamo creati con una libertà che nessuno può toglierci. Dio ha espresso verso di noi un grande atto d'amore: quello di permettere che noi possiamo liberamente accoglierlo o meno. Quante volte Dio parla nella nostra vita e ci fa una proposta: vivere un sano matrimonio, rispondere ad una vocazione religiosa, riconciliarci con qualcuno, visitare chi è solo e malato... ma noi, purtroppo, siamo spesso quelli del no: non ho capito bene, non ce la faccio... Sono tante le scuse e le paure con le quali il demonio ci distoglie dal compiere la volontà di Dio! La paura di perdere la nostra libertà rischia di farci mancare la nostra più alta e splendida possibilità; quella che possa coincidere con la libertà di Dio! D'altronde: «Cosa significa libertà? Non è certo fare tutto ciò che si vuole, lasciarsi dominare dalle passioni, passare da un'esperienza all'altra senza discernimento, seguire le mode del tempo; libertà non significa, per così dire, buttare tutto ciò che non piace dalla finestra. La libertà ci è donata perché sappiamo fare scelte buone nella vita!» (Papa Francesco). Uno degli atteggiamenti di Maria davanti all'annuncio ricevuto è lo stupore. «Maria si stupisce quando si sente chiamare "piena di grazia" È un atteggiamento nobile: sapersi stupire di fronte ai doni del Signore, non darli mai per scontati, apprezzare il loro valore, gioire della fiducia e della tenerezza che essi portano con sé. Ed è anche importante testimoniare questo stupore davanti agli altri, parlando con umiltà dei doni di Dio, del bene ricevuto, e non solo dei problemi quotidiani. Essere più positivi. Possiamo chiederci: io so stupirmi per le opere di Dio? Mi capita qualche volta di provarne meraviglia e di condividerla con qualcuno? O sempre cerco le cose brutte, le cose tristi?» (Papa Francesco). |