Omelia (14-12-2025)
Missionari della Via


In questa terza domenica di Avvento il Vangelo ci presenta alcune caratteristiche di Giovanni Battista. Ne vogliamo cogliere due.

Innanzitutto il coraggio di dire sempre la verità. Da Giovanni tutti si recavano perché attirati dalla sua testimonianza. Egli era "attraente", perché fedele alla missione che il Signore gli aveva assegnato. Possiamo dire che Giovanni era grande perché fedele alla sua missione, perché capace di lottare fino alla morte per la verità. Come scrive Ezra Pound: «Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui». Giovanni aveva il coraggio di dire «cose brutte ai farisei, ai dottori della legge, ai sacerdoti. Non diceva loro: "Ma cari, comportatevi bene". No. Semplicemente diceva loro: "Razza di vipere"». Con quelli che si avvicinavano per controllare e per vedere, ma mai col cuore aperto, non utilizzava sfumature, e andava diretto. Così facendo, rischiava la vita, sì, ma lui era fedele. Certamente, se un parroco oggi nell'omelia domenicale dicesse: "fra voi ci sono alcuni che sono razza di vipere, il suo vescovo riceverebbe lettere di sconcerto: "Mandate via questo parroco che ci insulta!"» (Papa Francesco). Giovanni, in realtà, era duro con chi non aveva nessuna intenzione di cambiare, ma stava lì solo per ascoltare e per avere di che accusarlo.

Diverso era invece l'atteggiamento di Giovanni nei confronti di quelle persone sincere che andavano a lui con cuore aperto e con il desiderio di cambiare vita. Egli usava quella gradualità che è fondamentale nel cammino di fede. Non diceva andate e vendete tutto, ma date parte dei vostri beni, non insultate, non maltrattate, non chiedete più del giusto. Giovanni dunque era concreto, ma misurato e, per "battezzare tutti questi peccatori", chiedeva solo un minimo passo avanti, perché sapeva che con questo passo poi il Signore faceva il resto! Quanta differenza con il nostro comportamento! Conosco genitori, educatori e anche persone del Signore che "martellano continuamente le persone a loro affidate, quasi costringendole a fare determinate cose, dimenticando che neanche il Signore costringe! Quante volte ho ascoltato persone che invitano i lontani in chiesa, dicendo loro: confessatevi, pregate tutti i giorni il Rosario, andate tutti i giorni in Chiesa, fate adorazione, venite alle catechesi! Ma quando mai davanti a questi inviti che sanno quasi di costrizione le persone hanno ascoltato? È come voler dare una grossa bistecca al sangue ad un bambino che beve a malapena solo latte!

C'è un altro aspetto di Giovanni che quasi ci sorprende: nonostante fosse forte e sicuro della sua vocazione, aveva anche lui i suoi momenti bui, aveva i suoi dubbi. Lo si legge nel Vangelo dove si spiega che Giovanni «in carcere incominciò a dubitare». Infatti, Giovanni si aspettava un Gesù in altre vesti, un salvatore e liberatore vestito con i segni della gloria e del potere e non con i segni dei poveri e della debolezza. Quante volte anche a noi può capitare di dubitare! Dubitiamo dell'amore di Dio quando ci troviamo a soffrire o a vedere la sofferenza dei nostri cari. Dubitiamo quando non riceviamo quello che chiediamo. Gli altri ci fanno dubitare quando ci dicono che il nostro Dio non ci ascolta. Dubitiamo della nostra missione quando non vediamo i frutti sperati, quando vediamo che la gente non vuole cambiare. Quando vediamo che la gente ama ascoltare le parole del mondo e non quelle del Vangelo. Vorremmo i grandi numeri, elogi e riconoscimenti dimenticando che diverso fu il trattamento riservato a Giovanni Battista! Come dunque scrive il santo dottore Giuseppe Moscati: «Ama la verità; mostrati qual sei; e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio».

Forti ed edificati dalle parole del Vangelo di oggi, chiediamo dunque al Signore la grazia di dire sempre la verità e di non scoraggiarci quando lungo il cammino ci troviamo a dubitare del nostro operato, dal modo in cui Dio conduce la storia, dai frutti che tardano ad arrivare, noi continuiamo a testimoniare con la vita e ad annunciare, a percuotere i timpani delle orecchie della gente che vuole ascoltare, poi ci pensa il Signore a toccare i loro cuori.


PREGHIERA

Signore, donami il coraggio di testimoniare sempre la verità anche quando c'è da pagare il prezzo dell'incomprensione e della persecuzione.