Omelia (06-12-2025)
Missionari della Via


Del Vangelo di oggi, che ci presenta l'invio che Gesù fa dei suoi discepoli, possiamo cogliere alcune parole come cammino, servizio e gratuità.

Il cammino che i discepoli devono compiere su invito di Gesù non è una semplice passeggiata o una gita sul lago. L'invio di Gesù contiene un messaggio: portare il Vangelo, portare a tutti la salvezza di Cristo Gesù. Ogni cristiano è chiamato ad essere missionario. Noi Missionari della Via insistiamo tanto su questo aspetto invitando i laici della comunità ad essere sempre missionari nei luoghi dove Dio li pone: a casa, al lavoro, tra gli amici. La missionarietà è segno dell'amore di Dio che abita nei cuori dei fedeli. Infatti l'apostolo Paolo dice che la carità di Cristo ci spinge. E se la carità ci spinge, è chiaro che lo fa verso il prossimo, in un servizio disinteressato, gratuito, fatto per amore, solo per amore. Papa Francesco ha scritto che «Un discepolo che non serve agli altri non è cristiano, Non ci sono scappatoie: se un discepolo non cammina per servire, non serve per camminare. Se la sua vita non è per il servizio, non serve per vivere, come cristiano». Per questo ci fa bene domandarci se siamo cristiani da salotto o se ci sappiamo scomodare per il bene degli altri. Molti aspettano che siano sempre gli altri a cercarli, si lamentano se non ricevono telefonate e inviti personalizzati, quando sarebbe molti più facile fare quello che vorresti fosse fatto a te! E infine Gesù ci ricorda l'invito alla gratuità: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date». Se abbiamo sperimentato l'amore gratuito di Dio per noi, amore che previene, amore che salva, non possiamo non usare lo stesso stile con gli altri. Fa una grande tristezza quando all'interno della chiesa ci si dimentica della gratuità, quando si pensa che la salvezza si possa comprare. Che tristezza quando qualcuno fa un'opera buona e poi si aspetta sempre la ricompensa, si aspetta di essere ringraziato e adulato. Ci scampi il Signore da ciò! Coraggio, dunque, camminiamo e serviamo nella gratuità, certi che c'è più gioia nel dare che nel ricevere. Certi che alla fine di questa vita non saremo giudicati sui peccati, ma se avremo amato il prossimo nella verità!

«Se vuoi sollevare un uomo dalla melma e dal fango, non puoi accontentarti di tendergli una mano. Devi scendere anche tu nella melma e nel fango, e con le tue mani riportare te e lui alla luce» (Rabbi Kuzmin).