Omelia (02-12-2025)
Missionari della Via


Del Vangelo di oggi vogliamo cogliere due aspetti: la gratitudine e la piccolezza. I versetti precedenti dell'inno di lode e di ringraziamento di Gesù al Padre, ci parlano del rigetto da parte delle città di Corazìn e Betsàida dell'annuncio di Cristo e dell'invito alla conversione. Tutto ciò ci ammaestra, perché ci fa comprendere che si può lodare e ringraziare il Signore anche davanti ad un rifiuto ricevuto, anche davanti ad una difficoltà! Noi siamo chiamati a coltivare sempre il fiore raro della gratitudine. Gratitudine per i tanti doni che continuamente il Signore ci elargisce. Gratitudine per il dono della vita, delle persone che ci ha messo accanto, gratitudine perché il Signore ci ha donato la sua stessa vita! Spesso, invece, noi siamo tra quelli che si lamentano per tante cose! La dea lamentela condisce spesso le nostre giornate, sprecando così tutti quei giorni in cui noi siamo chiamati a lodare e ringraziare il Signore. Diamo per scontate tante cose: alzarsi la mattina, poter vedere l'alba, vedere le persone care, vivere ogni giorno come una grazia, come dono, e non come se ci fosse dovuto.

Il secondo aspetto è quello della piccolezza. Quanto è difficile per noi essere piccoli, essere semplici! Eppure il regno dei cieli, le cose belle le ricevono in dono non i sapienti di questo mondo, ma i piccoli che vivono da figli di Dio. Il combattimento spirituale al quale Dio ci chiama non è compiuto da noi per crescere, per essere potente e indipendente, ma per ritornare bambini. La logica del mondo è diversa dalla logica di Dio. Mentre oggi «Tutti vogliono crescere nel mondo, ogni bambino vuole essere uomo. Ogni uomo vuole essere re. Ogni re vuole essere "dio". Solo Dio vuole essere bambino» (Leonardo Boff). Ecco, questo è il nuovo ordinamento del cuore: mentre l'uomo vuole solo salire, comandare, prendere, Dio, invece, vuole solo scendere, servire, dare. Domandiamoci dunque se nella nostra vita vivono sentimenti di gratitudine e di piccolezza perché queste sono le condizioni per accogliere le cose belle di Dio!

«Non mettetemi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo. A chi non sa dire grazie. A chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto di un passo. Sono altro. Sono altrove» (Alda Merini).