Omelia (06-12-2025)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 9,35-10,1.6-8

Come vivere questa Parola?

Gesù percorre città e villaggi: non attende che la gente venga da lui, va lui incontro alla vita, alle strade, alle fatiche dell'umanità. Annuncia, guarisce, ascolta. E quando guarda le folle, il suo sguardo non è di giudizio ma di compassione: le vede stanche, sfinite, senza direzione. È lo sguardo del Pastore buono, non del controllore religioso.

La compassione non è un sentimento vago: è un movimento del cuore che spinge ad agire. Gesù infatti coinvolge subito i discepoli: «La messe è abbondante». Non dice: "c'è troppo da fare", ma: "c'è tanto da raccogliere". Dove noi vediamo problemi, lui vede possibilità. E poi l'invito: pregate. Non per moltiplicare le forze, ma per imparare a vedere con gli occhi di Dio. La missione nasce dalla preghiera perché nasce da uno sguardo trasformato.

Subito dopo, Gesù chiama i Dodici e li invia. La compassione che ha nel cuore diventa missione condivisa: il suo stile diventa il loro stile. Non ricevono un ruolo, ma un compito: guarire, liberare, rialzare. Non c'è nulla di magico: si tratta di prendersi cura delle ferite reali delle persone. Il Regno si annuncia così, toccando la fragilità con amore.

E qui arriva una delle frasi più luminose del Vangelo: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date». È il cuore dello stile di Gesù. La gratuità è la misura dell'amore vero: ciò che non cerca ritorno, che non calcola, che non pretende. È l'unico linguaggio che può raggiungere un'umanità stanca.

In questo tempo di Avvento, che ci prepara alla venuta di un Dio totalmente gratuito - che si dona senza condizioni, senza garanzie, senza chiedere nulla prima - questa Parola ci invita a riflettere su ciò che anche noi abbiamo ricevuto gratuitamente: affetto, perdono, opportunità, vita. E a passare dalla gratitudine alla missione: consegnare agli altri ciò che ci ha salvati.

La messe è grande anche oggi: sono grandi le attese, le solitudini, le ferite. E gli operai non sono "specialisti", ma semplici persone che scelgono di guardare con compassione e agire con gratuità. Bastano mani che si aprono, parole che consolano, presenza che sostiene.

Gesù continua a dire: "Vai, cura, rialza, libera. Quello che hai ricevuto senza pagare, condividilo senza misura.


Signore, che ti commuovi davanti alla nostra stanchezza, insegna anche a noi lo sguardo della compassione. Rendici operai del tuo Regno, capaci di curare con gesti semplici e parole vere. In questo Avvento donaci un cuore grato e generoso, per dare agli altri ciò che da Te abbiamo ricevuto gratuitamente.


La voce di Papa Francesco

«La gratuità è la lingua del Vangelo: abbiamo ricevuto tutto come dono, e come dono siamo chiamati a offrirlo agli altri.»

Sr Yarislet Berríos FMA - [email protected]