| Omelia (23-11-2025) |
| Omelie.org - autori vari |
|
COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Rocco Pezzimenti 1. Il vangelo di questa solennità ci parla di una insolita regalità, quella della Croce. Gesù aveva detto che quando sarebbe stato innalzato avrebbe attirato tutto il mondo a sé. Un modo di dire che sembra in contrasto con quanto riportato dall'evangelista. Molti lo guardavano e lo beffeggiavano: "Ha salvato altri, salvi se stesso se costui è il Messia, l'eletto di Dio!". Alcuni soldati facevano altrettanto e lo sfidavano a salvarsi. Lo stesso diceva, ingiuriandolo, uno dei malfattori. Frattanto, Luca, ci ricorda il motivo della sentenza scritta in greco, latino ed ebraico: "Questi è il re dei Giudei", vero motivo della condanna sul quale neppure Pilato aveva voluto recedere. 2. Pochissimi mostravano pietà in quel drammatico frangente. Le pie donne, tenute a debita distanza, il centurione, che poi lo definì uomo giusto, e l'altro malfattore, quello che implorerà pietà e rimprovererà l'altro condannato per la sua insensibilità verso colui che era al centro dei due malfattori: "Per noi è giustizia, perché riceviamo quel che meritano le nostre azioni, ma costui non ha fatto nulla di male". Gesù rimane consolato da queste affermazioni fatte in un memento in cui ciascuno poteva pensare solo a sé e augurarsi di morire al più presto. È un gesto di estrema sensibilità di chi sta nella sofferenza e si preoccupa di chi soffre di più e, soprattutto, ingiustamente. 3. Il santo ladrone va oltre la comune umanità, anche se solo pochi si addolorano di quanto sta avvenendo nella vita di un giusto, e del giusto per eccellenza. Va oltre perché, proprio allora, ne riconosce la regalità: "Gesù, ricordati di me quando verrai nella tua regale maestà". Chi poteva, in quel momento di massima umiliazione, ricordarsi della regalità di Cristo! Solo un uomo di immensa fede che sa cogliere nelle sofferenze la vera mano di Dio. Chi sa guardare oltre e riesce a manifestare un vero senso di carità. Con quelle parole riesce a mettere da parte una vita piena di misfatti. Gesù risponde: "In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso". Oggi, cioè subito! Il bene non può essere procrastinato. 4. Paolo, con la consueta chiarezza, ci ricorda che nel regno del Signore, per mezzo di Gesù Cristo, se solo lo vogliamo, "abbiamo la redenzione e la remissione dei peccati". Nella lettura odierna ci viene ricordata la regalità di Cristo "immagine d'Iddio invisibile, primogenito di ogni creatura", anch'egli creatore di tutte le cose visibili e invisibili, anche quelle, come gli angeli, nei quali molti, oggi, stentano a credere. Eppure è quanto ripetiamo anche oggi nel credo che riporta fedelmente queste affermazioni di Paolo. 5. Paolo va anche oltre. Ci ricorda che Gesù "esiste avanti tutte le cose e tutte hanno consistenza in lui". Egli è il capo del Corpo della Chiesa, ma, soprattutto, ricordandoci la crocifissione, ci ricorda che è "il primo nato tra i morti", perché è "il primo in tutto". Per mezzo della sua incarnazione è riuscito a "riconciliare a sé tutte le cose (...) per virtù del sangue della sua croce". Tutte, quelle che stanno in cielo e sulla terra, al punto, come sappiamo, che tutta la creazione attende di essere redenta. |