| Omelia (20-11-2025) |
| don Michele Cerutti |
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È una presa di distanza nei confronti di quei cristiani tiepidi che non sono né caldi, né freddi che hanno ricevuto il dono di un'appartenenza ma si sono fatti scivolare le vicende della vita senza preoccuparsi di come far fruttificare quei tanti doni che il Signore concede a ciascuno. Quel tale, condannato per non aver fatto fruttificare la mina ricevuta, non ha minimamente condiviso il suo dono lo ha tenuto per sé con la paura di perdere tutto e non essere in grado di restituire. Nulla di più insensato immerso nella paura non è riuscito a vedere i bisogni dei fratelli e geloso del suo unico talento si è preoccupato di vivere solo di quello. Rischiamo di esserlo anche noi un po' come quel tale se non ci ingegniamo a vivere non solo come cristiani, battezzati e quindi solo di nome. Il dono del battesimo siamo chiamati a viverlo buttandoci nelle realtà della vita nella consapevolezza di un qualcosa di grande che abbiamo ricevuto e che il Signore ci invita a diffondere con entusiasmo. Oggi la vera crisi della fede sta in questa tiepidezza con cui viviamo la nostra appartenenza trincerandosi dietro a tradizioni ormai tramontate nella storia e che vogliamo far rivivere per paura di perdere la nostra identità che invece può essere ritrovata in forme nuove senza timore di cercarle. La Chiesa dei pizzi e dei merletti deve cedere il passo a quella che va al cuore del Vangelo che è la risposta alle inquietudini dell'uomo di oggi. Il dono va restituito non ne siamo noi i proprietari quindi dietro a tante forme di conservatorismo nella Chiesa c'è l'idea di essere padroni a cui tutti debbono attenersi divenendo molto spesso schermo per coloro che vogliono vedere la luce in mezzo a tante tenebre. Fruttificare i doni che Dio ci dà richiede di essere sempre attenti ai segni dei tempi pronti a dare ragione della fede ad un mondo che vive profonde evoluzioni. Paolo ci esorta a essere sempre figli della Luce nella consapevolezza che è quella la nostra vocazione. Essere figli della Luce vuole dire spendersi totalmente e vincersi da forme di pigrizia e di immobilismo che non fa fruttificare quel grande dono che nel Battesimo ci è stato consegnato: essere figli nel Figlio Gesù. |