Omelia (16-11-2025)
padre Paul Devreux


In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Attenzione: siccome sappiamo che quando Luca scrive negli anni 70 il Tempio è già stato raso al suolo, è facile dire che Gesù l'aveva previsto. Ma lui non vuole fare né il mago né l'indovino; ed è un'occasione d'oro per ricordare che il profetismo non è prevedere il futuro. Gesù è profeta nel senso che sa quale Dio sta rivelando e le conseguenze che questo annuncio porteranno. Per cui può dire con tranquillità che quando il suo messaggio sarà capito e accolto, il tempio, con il suo culto basato su sacrifici a pagamento, non avrà più nessuna ragione d'essere, perché tutti capiranno che Dio è amore e gratuità.
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Gesù non lo sa. A lui interessa solo metterci in guardia.
Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! Oltre ai falsi profeti, oggi anche i politici si presentano invitandoci a credere in loro.
Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Come ci racconta il telegiornale tutti i giorni, ma succedono anche tantissime cose belle di cui non si parla mai; ma se mi guardo intorno, le vedo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. E qui Gesù accenna ai martiri. Anche oggi sono numerosissimi, ma se ne parla poco e male. Ma per un cristiano è il massimo della testimonianza.
Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Questa è l'esperienza che fa' chi affronta il nemico non con l'atteggiamento di chi vuole difendersi, ma con il cuore di chi riesce a continuare ad amare, disarmato. È un'esperienza bellissima. Signore grazie per ogni occasione che ci dai per testimoniarti.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Vedete che alla fine di questo discorso, scopriamo che l'intento di Gesù, come sempre, è quello di darci una buona notizia! La speranza in una vita nuova e bella, della quale nulla va perduto, e non per merito di cure varie, destinate a fallire. La speranza è quella di chi investe nel dare, perché alla fine saremo ricchi solo di ciò che avremo dato.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». Si, e la salveremo sin da oggi, puntando a un tesoro che non marcisce; puntando al rapporto con Gesù e alla realizzazione del suo regno. Il mondo vecchio, noioso e violento, è sempre lo stesso; puntiamo ad un mondo nuovo, costruito su Gesù, che ne è la pietra fondatrice.
Buona domenica.