Omelia (20-11-2025)
Missionari della Via


Il pianto di Gesù su Gerusalemme non può non colpirci e interrogarci, specie in questo tempo segnato da guerre e conflitti d'ogni genere. La sua non è una condanna senza appello né un ultimatum ma un'amara constatazione: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi [...] non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata». Gesù è colui che porta alla pace, che porta "le cose per la pace". La pace è delineata non come qualcosa da costruire ma, in primo luogo, da cogliere. Come diciamo a Messa, si tratta della "sua pace". Questa parola ci ricorda che ci sono delle visite di Dio da accogliere, ci sono tempi e occasioni preziose che non ci dobbiamo lasciar scappare. Il Signore ci offre occasioni preziose per dare svolte positive alla nostra vita, per uscire da situazioni difficili, per troncare relazioni malate, per porre in atto gesti di riconciliazione, per dire parole gentili, per seminare gesti di fraternità. Che il Signore ci aiuti a non sciupare le occasioni che anche oggi avremo, sapendo che non torneranno più. Sono possibilità uniche, preziose e irripetibili che possono cambiare la nostra vita e quella delle persone che abbiamo accanto.