Omelia (18-11-2025)
Missionari della Via


«Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto». Con questa frase, che chiude l'incontro con Zaccheo, Gesù sottolinea l'amore e la misericordia di Dio, che si è abbassato per raggiungere e salvare tutti, specie gli emarginati e i lontani da Dio. Questo episodio e queste parole ci aiutano a porci di riflesso alcune domande: in primo luogo, ho desiderio che gli altri incontrino il Signore? Se manca questo desiderio significa che manca qualcosa nella mia esperienza di fede e nel rapporto con Cristo. Se non desidero la salvezza degli altri (e se a monte non ne ho compresa l'importanza), sarà ben difficile che arda in me questo santo desiderio. In secondo luogo, mi abita il desiderio di Cristo? Cioè di cercare e salvare in Lui gli ultimi? È vero, in certi casi non è semplice. Noi a volte preferiremmo altro, della serie: "lasciar perdere chi è perduto". E invece no! In Dio non esiste la frase: ormai è perduto, oppure, non c'è più speranza. Finché c'è vita c'è speranza, direbbe qualcuno; più correttamente ed evangelicamente, potremmo dire che finché c'è speranza c'è vita! E non una speranza qualsiasi o un mero ottimismo ma la speranza di Cristo, che è certezza di risurrezione e di vita. Alla luce di ciò, potremmo chiederci: che spazio ha la preghiera e l'offerta per la conversione dei peccatori e dei lontani da Dio? Come mi pongo nei confronti dei lontani, dei riottosi, delle persone con un carattere difficile? Sono come la folla, che ostacola Zaccheo nella sua ricerca del Signore, o sono come il Signore, che sa intercettarne lo sguardo e il desiderio? Sono come la folla che critica Gesù per essere entrato in casa di un peccatore o, sapendomi per primo "misericordiato", cerco di accogliere e ascoltare tutti?

«Perché si trattava di Zaccheo, che era il capo dei Pubblicani, che era assai peccatore, quella folla, apparentemente sana, che impediva di vedere Gesù, rimase stupita e contestò il fatto che Gesù era entrato nella casa di un peccatore. Era questo un riprovare l'ingresso del Medico nella casa di un malato. Perché appunto da peccatore Zaccheo fu deriso, fu deriso in realtà, lui sano, da gente insana, Gesù rispose ai derisori: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa". Ecco il motivo del mio ingresso: Oggi è entrata la salvezza. Se il Salvatore non fosse entrato, in quella casa non sarebbe assolutamente entrata la salvezza. Perché, infermo, ti meravigli allora? Chiama anche tu Gesù, non crederti sano. Chi riceve il medico è un malato che ha speranza; è un infermo senza rimedio chi, per insensatezza, fa morire il medico. Che follia è mai quella di chi uccide il medico? Non è grande veramente la bontà e la potenza del medico che del suo sangue ha fatto la medicina per il suo insensato uccisore? Colui che era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto non diceva infatti: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno, mentre pendeva innocente sulla croce? Sono dei folli, io sono medico, infieriscano, tollero con pazienza; nell'uccidermi darò allora la sanità. Facciamo parte dunque di coloro che egli risana. È parola umana e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori grandi e piccoli, a salvare i peccatori. Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Sant'Agostino).