| Omelia (14-11-2025) |
| Missionari della Via |
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Gesù nel Vangelo di oggi, attraverso un linguaggio apocalittico, con elementi escatologici e parabole, parla della fine dei tempi, paragonando "i giorni del Figlio dell'uomo" ai giorni di Noè e Lot, e usando immagini che richiamano il giudizio finale. L'invito di fondo che possiamo estendere a tutta la nostra vita, specialmente nei momenti decisivi e nelle scelte importanti, è quello ad essere vigili e pronti per cogliere le occasioni che Dio ci offre. A tal proposito sono illuminanti gli esempi di Noè e Lot. Noè è collocato in un tempo di decadenza dell'umanità, in cui Dio offrì l'occasione di salvezza chiedendogli di costruire un'arca mentre ancora non c'era il diluvio. Lot fu quell'uomo che trovò grazia davanti al Signore e riuscì a mettersi in salvo durante la distruzione di Sodoma e Gomorra. In entrambi i casi, possiamo cogliere come la misericordia di Dio si faccia sempre presente, offrendo una nuova opportunità; al contempo, come essa vada colta con prontezza, anche quando chiede cambiamenti radicali e scelte che possono comportare una certa sofferenza. Noè e Lot lasciarono molte cose per mettersi in salvo; dovettero fidarsi del Signore anche quando tutto non era chiaro, ed ebbero la grazia di vedere un prima e un dopo. Nel Vangelo Gesù ci invita a questa prontezza e a questa fiducia, anche quando tutto sembra crollarci addosso, anche quando ciò che capiamo essere il meglio per noi (o "il bene della nostra anima", per dirla con San Francesco) chiede di attraversare incomprensioni, rinunce e sacrifici. Pertanto, chiediamoci: quali sono quelle rinunce necessarie perché la mia vita possa fiorire? Cos'è che mi lega e appesantisce inutilmente? «È il momento di chiedere luci allo Spirito Santo per discernere le cose che sono realmente importanti da quelle che invece dobbiamo lasciare da parte. In queste crisi scopriamo quelle che erano semplici sicurezze umane delle quali possiamo fare a meno per aprirci alla novità che il Signore ci vuole regalare nella nostra esistenza. "Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva" (v. 33). Privarsi delle cose superflue non vuol dire fare un salto nel vuoto, ma lanciarsi tra le braccia forti di nostro Padre Dio, che per noi vuole il meglio» (fra Ralph Valdes, Opus Dei). |