| Omelia (10-11-2025) |
| Missionari della Via |
|
Il Vangelo di oggi ci consegna alcune indicazioni preziose per vivere bene e per diffondere il bene: non scandalizzare, correggere, perdonare. Non si tratta di fredde regole da applicare sporadicamente ma di elementi caratteristici di chi vive orientato a Dio e, di conseguenza, di chi vive per amare. Proprio perché amo il Signore e gli altri, cercherò di non scandalizzare, vigilando su parole e atteggiamenti, combattendo per dirmi di no quando questi sarebbero poco convenienti. Proprio perché amo e desidero il vero bene degli altri, quando il fratello o la sorella commettono una colpa non farò finta di niente, non ne parlerò a tutti tranne che all'interessato ma andrò a chiarire, cercando di capire, eventualmente, di correggere benevolmente. Proprio perché amo il Signore e gli altri, quando qualcuno sbaglia (anche nei miei confronti) e si ravvede, perdonerò, con tutta la fatica (e la gioia) che questo cammino comporta; e non perché "devo", ma perché amo; e perché per primo sono amato e perdonato! Sì, perché perdonare non è dare un colpo di spugna o dimenticare, ma un lavoro di squadra con Dio che, partendo dalla sua grazia, implica lasciare andare il risentimento, riabilitare interiormente la persona, scegliendo di andare oltre. Lo sappiamo bene: sono indicazioni preziose, necessarie per una vita sana e sanante ma al contempo impegnative, talvolta costose. Per questo i discepoli alla fine chiedono al Signore: «Accresci in noi la fede!». Bellissima e disarmante la risposta di Gesù: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe». Come a dire: il problema non è avere "tanta fede" in senso quantitativo, ma avere fede in senso qualitativo, cioè avere una relazione di fiducia con il Signore, incamminandosi in semplicità di cuore sulla sua parola, nonostante le paure, le difficoltà, le lotte interiori. «Tutto è possibile per chi crede» (Mc 9,23) ha detto ancora Gesù. Forti di questa promessa, mettiamo nel cuore di Dio le nostre difficoltà, le relazioni difficili che viviamo, chiedendogli la grazia di affrontare in Lui, per Lui e con Lui. Certi che nulla è impossibile a Dio! «In questo voglio conoscere se tu ami il Signore e ami me servo suo e tuo, se farai questo, e cioè: che non ci sia mai alcun frate al mondo, che abbia peccato quanto poteva peccare, il quale, dopo aver visto i tuoi occhi, se ne torni via senza il tuo perdono misericordioso, se egli lo chiede; e se non chiedesse misericordia, chiedi tu a lui se vuole misericordia. E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: che tu possa attirarlo al Signore; e abbi sempre misericordia di tali fratelli» (San Francesco d'Assisi, FF 235). |