| Omelia (04-11-2025) |
| don Michele Cerutti |
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A quel tale che vuole emergere affermando in pubblico davanti a Gesù stesso beato chi mangerà il pane nel Regno di Dio il Cristo risponde con una parabola che mette a nudo la verità cruda del Vangelo. Quel Regno è dei poveri, degli ultimi perché sono quelli che davanti alla proposta del Vangelo non mettono avanti tante pretese e tante giustificazioni. Mi risuona alla mente Dostoevskij nel brano del Delitto Castigo quando afferma qualcosa di forte mettendolo in bocca al protagonista Raskolnikov che vive il suo complesso rapporto con madre e sorella e dopo aver ucciso un'usuraia vive ai margini e afferma in un momento di disperazione la sua visione sulle realtà ultime: "Giudicherà tutti e perdonerà tutti, i buoni e i cattivi, i saggi e i mansueti... E quando avrà finito con tutti gli altri, allora chiamerà anche noi: «Venite avanti anche voi!» dirà. «Venite, ubriaconi; venite, deboli; venite, svergognati!». E allora noi ci faremo avanti tutti, senza vergognarci e ci fermeremo davanti a lui. Ed egli dirà: «Porci! Voi siete l'immagine e l'emblema della bestialità, ma venite anche voi!». E diranno i sapienti, diranno i saggi: «Signore! Perché accogli costoro?». Ed Egli dirà: «Li accolgo, o sapienti, li accolgo, o saggi, perché nessuno di loro si è mai reputato degno di ciò...»". È il quadro più bello che la letteratura offre sul Regno di Dio ed è l'attuazione di questa pagina. |