| Omelia (09-11-2025) |
| padre Paul Devreux |
|
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». In realtà, Gesù non è arrabbiato con i mercanti ma con la religiosità del tempio, perché dava una pessima immagine di Dio. Infatti i fedeli vi andavano per pregare, ringraziare e chiedere, ma praticamente era tutto a pagamento perché dovevano offrire degli animali che venivano sacrificati sull'altare del tempio, e dovevano comperarli nel tempio a prezzi maggiorati. Era un grande business tant'è vero che il tempio era ricchissimo. Gesù punta a distruggere queste usanze perché lui presenta un Dio che è padre e che ama i suoi figli gratuitamente. Un Dio che, come Gesù, viene per dare e non ha bisogno di ricevere nulla, per cui non va pagato e non ha bisogno dei nostri sacrifici. I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Oggi, per fortuna il tempio non c'è più, e noi possiamo pregare Dio ovunque, ma la convinzione che se voglio ottenere qualcosa da Dio devo in qualche modo meritarlo e quindi praticamente pagare con offerte o sacrifici, è dura a morire. Nel nostro mondo la gratuità c'è solo in Dio, e se da una parte lo consideriamo ovvio, perché altrimenti non sarebbe un padre, dall'altra, quando siamo nel bisogno, facciamo fatica a crederci. Solo contemplando la morte e risurrezione di Gesù, a cui accenna parlando di tre giorni, capiamo quanto è grande e veramente gratuito l'amore di Dio. Buona domenica. |