| Omelia (03-11-2025) |
| Casa di Preghiera San Biagio FMA |
|
Commento su Lc 14, 12-14 Come vivere questa Parola? La Parola è un invito a concretizzare un amore gratuito e disinteressato, simile all'amore di Dio, il quale non cerca un contraccambio. Gesù insegna a non invitare i propri amici e parenti per ricevere ricompense, ma piuttosto a ospitare i poveri, gli storpi e i ciechi, perché la vera ricompensa per questa gratuità si riceverà "alla risurrezione dei giusti". Il Maestro indica un amore disinteressato, il passaggio sottolinea la differenza tra l'amore umano, che spesso cerca un tornaconto, e l'amore divino (agape) puro dono. Propone di cambiare la prospettiva: invece di organizzare banchetti per chi può ricambiare, l'invito è a rivolgere la propria attenzione verso gli ultimi e gli esclusi. Chi sceglie di servire i bisognosi senza aspettarsi nulla in cambio, sperimenta una beatitudine più profonda, che non è terrena ma legata alla speranza della resurrezione. Diventa beato per gratuità, una beatitudine umana e divina: l'agire è profondamente umano perché coinvolge il cuore e il desiderio di amare, è profondamente divino perché è un'espressione dell'amore che non cerca il proprio interesse. Amare chi non può ricambiare permette di crescere nella gratuità e nella libertà, non per una questione di svalutazione o umiltà forzata, ma perché ci si rende conto che anche noi siamo bisognosi di amore.
|