Omelia (02-11-2025)
don Lucio D'Abbraccio
La carità: la via sicura per il Cielo!

In questo giorno benedetto in cui commemoriamo tutti i fedeli defunti, i nostri cuori si volgono al ricordo dei nostri cari che ci hanno preceduto. Li pensiamo con affetto, forse con una lacrima di nostalgia, ma come cristiani siamo qui riuniti non per celebrare la fine, ma per rinnovare la nostra fede e la nostra speranza nella vita eterna. La Parola di Dio oggi è una luce potente che illumina il mistero della morte e ci indica la strada per il Paradiso.
Il profeta Isaia ci regala un'immagine meravigliosa, piena di consolazione. Ci parla di un banchetto preparato da Dio per tutti i popoli. Un banchetto di festa, dove «eliminerà la morte per sempre» e «asciugherà le lacrime su ogni volto». Questa è la promessa di Dio per noi. È il Paradiso: una festa senza fine, dove non ci sarà più dolore, né lutto, né morte, ma solo la gioia di stare per sempre con Lui e con le persone che abbiamo amato. Di fronte a questa promessa, il nostro cuore si apre alla fiducia e prega con le parole del salmo: «Chi spera in te Signore, non resta deluso».
Sì, noi speriamo in questa promessa. I nostri cari defunti hanno vissuto sperando in questa promessa. E noi, che siamo ancora in cammino, viviamo con la stessa speranza. Ma come si arriva a questa festa? Come si ottiene il biglietto d'invito per questo banchetto eterno?
Ce lo spiega Gesù nel Vangelo, con una parabola tanto semplice quanto diretta. Ci parla del giudizio finale, quando il Figlio dell'Uomo tornerà come Re glorioso per separare le pecore dalle capre. E qual è il criterio di questa separazione? Non è basato su quante preghiere abbiamo recitato o quante messe abbiamo frequentato, anche se queste sono cose sante e importanti. Il criterio è l'amore concreto, la carità vissuta ogni giorno.
Gesù ci dice: «Venite, benedetti del Padre mio... perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». È bellissimo notare lo stupore dei giusti: «Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». Loro non si erano accorti di aver servito il Re del cielo. Avevano semplicemente agito con un cuore buono, mosso dalla compassione.
Vedete, il Signore si nasconde nelle pieghe della nostra vita quotidiana. Lo incontriamo nel volto del vicino di casa anziano e solo, che forse ha solo bisogno di scambiare due parole. Lo incontriamo nella persona senza fissa dimora che incrociamo per strada, e alla quale possiamo offrire un caffè o un panino. Lo incontriamo nel collega di lavoro in difficoltà, che possiamo sostenere con un gesto di amicizia. Lo incontriamo nell'ammalato della nostra famiglia, che assistiamo con pazienza e amore.
Ogni volta che apriamo il nostro cuore a chi è nel bisogno, stiamo aprendo la porta a Cristo. Ogni gesto di carità, anche il più piccolo e nascosto, è una carezza che facciamo direttamente a Gesù. Al contrario, ogni volta che ci chiudiamo nel nostro egoismo, che facciamo finta di non vedere, che diciamo "non è un problema mio", stiamo voltando le spalle a Gesù stesso.
Uno dei grandi Padri della Chiesa, San Giovanni Crisostomo, ci ha lasciato parole che sono come una scossa per le nostre coscienze: «Vuoi onorare il corpo del Cristo? Non disprezzarlo quando lo vedi coperto di stracci. Dopo averlo onorato in chiesa con stoffe di seta, non lasciare che fuori egli soffra per la miseria e per il freddo». Non possiamo separare l'amore per Dio dall'amore per il prossimo. La via per il cielo passa attraverso le strade del nostro mondo, accanto ai fratelli e alle sorelle che soffrono.
In questo giorno, mentre preghiamo per l'eterno riposo dei nostri defunti, chiediamoci: come sto vivendo la mia vita? Sto camminando sulla via dell'amore che Gesù ci ha indicato? Ricordiamoci che la carità è la moneta con cui si acquista il Paradiso. Ogni piccolo atto d'amore è un passo verso quel banchetto di gioia che Dio ha preparato per noi. Preghiamo perché i nostri cari defunti siano già a tavola in quella festa, e perché noi possiamo raggiungerli un giorno, continuando a vivere nella speranza e nella carità.
Affidiamo le anime di tutti i fedeli defunti e il nostro cammino terreno alla Madonna. Lei, che ai piedi della croce ha conosciuto il dolore più grande ma non ha mai smesso di sperare, ci prenda per mano. Maria, Madre della Speranza e Regina di tutti i Santi, prega per noi e per i nostri cari defunti. Amen!