Omelia (07-11-2025)
Missionari della Via


Il Vangelo di oggi ci offre una questione apparentemente sorprendente. Infatti, il testo dice: «Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza» (Lc 16,8). Chiaramente, qui non ci viene proposto di essere ingiusti nelle nostre relazioni né c'è un elogio alla frode commessa dall'amministratore. Ciò che Gesù vuole evidenziare con questo esempio è denunciare l'abilità nel risolvere gli affari di questo mondo e la mancanza di vero ingegno da parte dei figli della luce nella costruzione del Regno di Dio: «I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce» (Lc 16,8). Come ha detto bene Francesco: «Capita cioè che, chi si muove nelle tenebre, secondo certi criteri mondani, sa cavarsela anche in mezzo ai guai, sa essere più furbo degli altri; invece, i discepoli di Gesù, cioè noi, a volte siamo addormentati, oppure siamo ingenui, non sappiamo prendere l'iniziativa per cercare vie d'uscita nelle difficoltà (cfr Evangelii gaudium, 24). Per esempio, penso ai momenti di crisi personale, sociale, ma anche ecclesiale: a volte ci lasciamo vincere dallo scoraggiamento, o cadiamo nella lamentela e nel vittimismo. Invece - dice Gesù - si potrebbe anche essere scaltri secondo il Vangelo, essere svegli e attenti per discernere la realtà, essere creativi per cercare soluzioni buone, per noi e per gli altri». Detto altrimenti, è come se il Vangelo ci dicesse: se per gli affari di questo mondo ce le studiamo tutte, perché non facciamo lo stesso per la nostra salvezza e per quella degli altri? Perché ci impegniamo tanto per le nostre attività e poco per la diffusione del Vangelo? Perché siamo tanto solerti per le cose che ci piacciono e poco per quelle che ci giovano? La questione è più profonda di quel che sembra perché tocca le corde dell'interesse, di ciò che reputiamo davvero importante. Siamo davvero interessati al Regno di Dio e alla sua giustizia? Siamo davvero decisi ad impegnarci, ognuno nel suo posto, per il bene degli altri? La nostra vita viaggia sui binari del "me ne frego" o del "mi stai a cuore"? In fondo, come disse Benedetto XVI: «La vita è in verità sempre una scelta: tra onestà e disonestà, tra fedeltà e infedeltà, tra egoismo e altruismo, tra bene e male [...]. In definitiva, dice Gesù, dobbiamo deciderci».

Santo del giorno: sant'Ercolano

Secondo il racconto di san Gregorio Magno nei Dialoghi, Ercolano morì martire nel 549 tentando di impedire a Totila, re degli Ostrogoti, l'invasione della città di Perugia. Prima che la città fosse presa, Ercolano tentò di salvarla con uno stratagemma: gettò dalle mura un bue pieno di frumento, per far credere agli Ostrogoti che i perugini avessero cibo in abbondanza per sostenere ancora un lungo assedio. Totila si ritirò, ma un chierico infedele gli rivelò l'inganno, per cui il condottiero tornò sui suoi passi conquistando la città e uccidendo il vescovo. Prima di essere decapitato, Ercolano venne scorticato vivo. Sempre secondo Gregorio Magno, 40 giorni dopo la decapitazione il corpo del Vescovo fu rinvenuto intatto, senza alcuna traccia della tortura e della decapitazione
(https://it.cathopedia.org/wiki/Sant%27Ercolano_di_Perugia).