| Omelia (29-10-2025) | 
| Casa di Preghiera San Biagio FMA | 
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                        Commento su Rm 8,26-30 Come vivere questa Parola? "Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" persino le nostre debolezze e i nostri peccati. Ma bisogna prima avere imparato a vivere in familiarità con lo Spirito Santo, il quale viene in aiuto alla nostra debolezza e intercede a nome nostro, perché possiamo realizzare nel modo giusto la nostra vita secondo i disegni del Padre, ossia diventare sempre più simili a Cristo nel nostro modo di pensare, di agire, in tutta la nostra persona. In tale modo viene assicurata la nostra salvezza, ossia la piena realizzazione della nostra esistenza su questa terra e nella vita beata del cielo. Tuttavia tutto questo non è facile. Esige di passare per la porta stretta, perché la porta del cielo è piccola e bassa. Non basta dirsi credenti a parole, recitare molte preghiere o anche semplicemente avere collezionato tante Messe e comunioni mangiando e bevendo l'Eucarestia. Occorre invece essere veri adoratori del Padre in Spirito e verità, traducendo in opere di amore la fede che proclamiamo a parole. Oggi guardiamo alla bella testimonianza di d. Rua, primo successore di d. Bosco, che ha saputo prolungare l'ardore apostolico del Padre e Maestro dei giovani nelle mutate condizioni sociali tra l'800 e gli inizi del novecento. 
 
 
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