Omelia (28-10-2025)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 6,12-19

Come vivere questa Parola?

La chiamata degli apostoli non è stata un capriccio momentaneo frutto di simpatie ma ha fatto seguito a una notte di preghiera da parte di Gesù, per discernere insieme con il Padre chi chiamare e per quale scopo. E' interessante notare che Gesù non chiama i migliori o i più dotati. Sono piuttosto persone semplici e non altolocate nei ranghi di potere e dell'imprenditoria. Per di più sono persone con tanti limiti e fragilità con un passato alle spalle abbastanza discutibile, come Matteo il pubblicano considerato peccatore pubblico per i ruralizzi del suo mestiere e oggi Simone soprannominato lo Zelota per la sua probabile appartenenza al gruppo terroristico degli Zeloti, quello che ha creato i maggiori problemi di insurrezione ed attentati ai Romani conquistatori. Tuttavia dopo la chiamata e alla scuola di Gesù, nonostante il tradimento e l'abbandono durante la sua passione, sono giunti ad essere pronti a donare la vita per il Maestro e a servizio del Vangelo per la salvezza e la guarigione di tutta l'umanità ammalata e peccatrice. La nostra fede di credenti si appoggia pienamente sul fondamento di questi 12 uomini deboli e fragili e insieme forti per aver dato la vita per il Maestro. Anche la nostra vita tra doni di Dio, molte fragilità e buona volontà viene edificata su di loro per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.


Gloriosi apostoli Simone e Giuda Taddeo, dopo avere faticato in diversi territori per la diffusione del Vangelo avete sacrificato la vita nel martirio. Ottenete a me la forza di essere sempre disposto a testimoniare la fede anche a costo di versare il mio sangue per Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.


La voce di un sociologo scrittore

"C'è sempre, nella nostra vita, una misteriosa coerenza, un filo conduttore, una trama che qualcuno chiama vocazione, o chiamata, o addirittura destino. Che dobbiamo saper riconoscere e che dobbiamo avere il coraggio di non tradire se vogliamo restare noi stessi, e fare qualcosa che vale".

Francesco Alberoni


don Giuseppe Roggia SDB - [email protected]