| Omelia (18-10-2025) |
| Missionari della Via |
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Il Vangelo di oggi ci conduce nel cuore della missione: Gesù non trattiene per sé l'annuncio del Regno ma lo affida ai suoi discepoli e anche a noi. I missionari non sono dei funzionari ma la loro stessa vita diventa messaggio, un capovolgimento degli schemi e dei modi di fare del mondo. I discepoli sono chiamati a essere testimoni del regno di Dio! Il Signore, per fare ciò, sembra destinare i suoi non alla gloria ma ad una certa precarietà. La provvisorietà sembra essere una condizione intenzionale, un invito costante alla fiducia radicale. Gesù, nel mandare i discepoli in missione, dice chiaramente: «Non procuratevi oro né argento... né due tuniche» (Mt 10,9-10). È come se li volesse liberi da ogni sicurezza umana. Non è solo un abbandono del superfluo ma anche una povertà che aiuta a incontrare l'altro, riconoscendo che la forza non sta nel possesso ma nella relazione. Sempre più spesso, anche nella vita religiosa, si cercano delle sicurezze, sembra che emerga l'innato bisogno di preservarci, di assicurarci il futuro. La provvisorietà ci fa paura: l'entrare in un terreno sconosciuto senza sapere se chi lo abita ci accoglierà, il portare i sandali e non poter correre per scappare dai pericoli, la certezza che il nostro mondo è abitato anche da lupi, il non avere cibo assicurato e denaro di cui disporre, il non doversi appoggiare a persone che si conoscono, in modo da non avere neanche il supporto dell'amicizia, ci terrorizza. Eppure, è questo che il Signore chiede ai suoi discepoli mentre vanno ad annunciare il Regno. Ci dice che l'abbandonarci alla Provvidenza assicura che solo Dio è il tutto, il resto è secondario, tanto che anche quando non siamo accolti, la polvere deve essere spazzata via: solo Dio resta. Ripetiamoci oggi: solo Dio è tutto, solo Dio resta! Alcune situazioni della vita lasciano dietro delle vere e proprie macerie, disastri relazionali, ambientali, disperazione, sfiducia, delusione; ecco, proprio in queste situazioni dovremmo ripeterci: Dio solo basta! Oltre ogni disastro, c'è Dio che resta come unico mio bene. Questa, però, non è una chiamata a una forma di fatalismo che ci invita ad accettare passivamente ciò che ci viene incontro. Diceva san Giovanni Calabria: «la provvidenza conosce solo uomini in cammino». Noi, come i discepoli del Signore, siamo chiamati a coltivare una fiducia operosa, sapendo che è Cristo che ci invia ad annunciare: Egli ci raggiungerà con la sua provvidenza. Santo del giorno: San Luca evangelista «Una reliquia di San Luca per eccellenza rappresenta l'icona della Salus Populi Romani, che la tradizione attribuisce alla mano del Santo. L'intera Cappella Paolina è uno scrigno prezioso di quest'opera, ritenuta un ritratto della Vergine creata dell'Evangelista. Nonostante nella Bibbia il Santo sia descritto come un medico (Col 4,14), viene considerato il primo uomo a ritrarre le sembianze di Maria. Fin dal medioevo, la sua figura è stata un modello per chi intraprendeva la professione artistica. L'episodio dell'esecuzione della Salus Populi Romani è rappresentato su due tavolette, che si conservano nel Museo della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Eseguite nella prima metà del Seicento da un artista attivo a Roma, mostrano la Vergine in piedi, che sembra aver interrotto la sua lettura e il suo lavoro di cucito per rivolgere l'attenzione al pittore. San Luca è raffigurato seduto, accompagnato da un bue e da un allievo pittore che alza stupito la sua mano. Con la tavolozza in mano, si sporge per osservare i tratti della Vergine e riportarli sulla sua tavola. All'interno della Cappella Paolina, in un piccolo vano proprio dietro l'icona, viene raffigurato il Santo con l'artefatto della sua produzione: l'icona della Salus Populi Romani. Il ruolo di San Luca, come Evangelista e pittore di Maria, viene evocato nel prezioso reliquario in argento, che contiene una parte del suo braccio. Con la piuma in mano fissò la Storia della salvezza e le sembianze della Vergine, sia in modo letterario sia pittorico, con una potenza stupefacente, celebrata nella Cappella Paolina e nel mondo intero» (Dal sito della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore). |