Omelia (08-10-2025)
Missionari della Via


«Signore insegnaci a pregare!» Cosa dobbiamo dire, come possiamo rapportarci con Dio? Ecco, la prima risposta che Gesù ci dona: «Padre»! Prega come si fa con un padre, uno con il quale puoi osare, che è lì per te, che vuole perdonarti e abbracciarti, che se lo cerchi con sincerità, ti fa sentire la sua vicinanza proprio quando la tentazione si fa forte, uno che vuole istaurare nella tua vita un regno d'amore. Quanto desideriamo un regno così! Soprattutto quando nelle nostre famiglie, nelle comunità cristiane, nei paesi, nelle città, riusciamo a costruire piccoli inferni. Ecco, non dimentichiamoci del Padre buono, il cui nome va santificato, attraverso la nostra vita. Non dimentichiamoci che il Padre nostro è una preghiera al plurale: Dio è il Padre che ci ascolta e ci apre alla fratellanza e alla missionarietà

«Pregare il Padre nostro deve sviluppare in noi due disposizioni fondamentali: il desiderio e la volontà di somigliargli. [...] "Bisogna che, quando chiamiamo Dio "Padre nostro", ci ricordiamo del dovere di comportarci come figli di Dio". "Non potete chiamare vostro Padre il Dio di ogni bontà, se conservate un cuore crudele e disumano; in tal caso, infatti, non avete più in voi l'impronta della bontà del Padre celeste». «È necessario contemplare incessantemente la bellezza del Padre e impregnarne l'anima» (CCC 2784).