Omelia (12-10-2025)
padre Paul Devreux


Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!».
La condizione dei lebbrosi era terribile allora, più di adesso, perché ora è considerata solo una malattia. Al tempo di Gesù, oltre a non avere cure e ad isolarli, erano considerati castigati da Dio, conseguenza di qualche peccato grave. Per cui erano allontanati anche dal mondo religioso che li considerava impuri. Ma oggi chi è il lebbroso? Chiunque che per qualche motivo si senta rifiutato o viva la paura di esserlo e quindi penso tutti. È importante calarsi nei suoi panni per poter capire questo vangelo.
Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Mandarli dai sacerdoti era come dirli che potevano considerarsi guariti, perché erano loro che ti dichiaravano impuro quando la malattia si manifestava, ma erano anche loro che ti rilasciavano un certificato equivalente al nostro certificato di guarigione, come succedeva a noi durante il covid. Notiamo che si considerano purificati più che guariti, e quindi perdonati e amati! Anche io se mi sento rifiutato e poi sperimento un'accoglienza da parte di qualcuno, mi fa bene! Molte guarigioni passano attraverso un'esperienza di perdono e d' amore; dal sentirsi non amato ad amato, dall'essere stressato a tranquillo.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Probabilmente non va neanche dai sacerdoti a chiedere il permesso di rientrare in società, perché non gli interessa più. Ormai ha trovato una nuova società; quella dei cristiani, dove può vivere anche da lebbroso, perché li si ente amato e accolto comunque. Cosi Gesù sogna che siano le nostre comunità anche oggi. Così la sogno anche io e se la voglio veramente la prima condizione è non giudicare e non rifiutare mai nessuno. Gesù ama e accoglie me e tutti noi anche oggi.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». Lo straniero ha il vantaggio di cogliere più facilmente la gratuità del gesto d' amore che ha ricevuto, mentre l'uomo religioso forse pensa che la guarigione se l'è meritata perché si è pentito e confessato. Anche oggi il non credente sa riconoscere la gratuità.
E gli disse: «Àlzati e va'; la tua fede ti ha salvato!». Bellissimo! Fatto sta che per nove di essi è solo una brutta storia che è finita e da lasciarsi alle spalle dimenticandola.
Solo per uno è l'inizio di una nuova avventura bellissima che lo porterà a dire: "Felice colpa!". Se non fossi stato lebbroso, non avrei mai scoperto l'amore di Dio e mai avrei pensato a seguirlo. Questo vale anche per me, tutti i giorni. Signore grazie.

Buona domenica.