| Omelia (21-09-2025) |
| Omelie.org (bambini) |
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Buona domenica ragazzi! Con il mese di settembre tutto ricomincia: la scuola, lo sport, le varie attività extrascolastiche.... e forse per alcuni ricomincia anche l'impegno della Messa domenicale, perché a volte quando si è in vacanza, succede, purtroppo, di non essere così fedeli a questo appuntamento settimanale con il Signore, e questo è un vero peccato! Infatti l'appuntamento con Gesù è per noi vitale, cioè è qualcosa che ci aiuta a vivere e a vivere bene, un po' come l'aria, il cibo, l'acqua, che sono elementi necessari a noi tutti. Il vangelo di oggi ci racconta una parabola, e sappiamo bene che le parabole servono sempre ad insegnarci qualcosa. Oggi Gesù racconta la storia di una persona disonesta, la quale per arricchirsi truffa il suo datore di lavoro. L'evangelista Luca, nel suo vangelo racconta tre casi di ricchezza, uno è quello del vangelo di oggi, un altro lo troviamo al capitolo 12, 6 dove si parla di un uomo che ha lavorato tanto e ha prodotto tanti frutti, tanto grano al punto tale che i suoi magazzini non possono contenere tutta questa ricchezza e lui cosa fa, invece di condividerla con chi è più povero, costruisce altri magazzini più grandi per accumulare tutto quel bene solo e soltanto per sé, Gesù conclude il racconto con queste parole durissime: Stolto questa notte morirai e a chi andranno tutte queste ricchezze. L'altro episodio racconta del ricco epulone (epulone è un termine per definire uno ricco ricco ricco sfondato) e del povero Lazzaro, che sedeva fuori della sua porta di casa in attesa di un pezzo di pane, che non arrivava mai, perché questo ricco aveva gli occhi del cuore chiusi e tutto ciò che stava fuori della porta non lo interessava, pur sapendo che fuori c'era qualcuno che moriva di fame. Gesù la chiama la disonesta ricchezza, e la condanna perché il più delle volte è usata solo e soltanto in modo egoistico e non è mai condivisa con chi non ha! Ritornando al nostro racconto, l'amministratore di fronte al fatto che il suo padrone scopre la sua disonestà corre ai ripari, e cerca di farsi degli amici. È un uomo scaltro, furbo diremmo noi. Quante volte anche voi vi sarete sentiti dire da qualcuno: "fatti furbo" se non hai studiato, o non hai fatto i compiti inventa una scusa con la maestra con il professore, così non prenderai un brutto voto. Il Maestro ci mette in guardia da questo atteggiamento e dice una cosa importante: "chi è fedele nel poco è fedele anche nel molto". Significa che chi sa portare avanti il suo compito anche se piccolo, costi quello che costi, quando sarà più grande sarà capace di essere fedele e impegnato anche su cose più importanti. Quando ero piccola, a volte, per non essere sgridata, dicevo alla mamma una bugia. La mia mamma però, capiva subito che non era vero quello che gli raccontavo perché non la guardavo mai negli occhi. Gli occhi di una persona, specie di un bambino, parlano e mostrano il suo cuore, la sua capacità di amore di verità, di lealtà. Mia mamma era molto brava a scoprire quelle volte (per fortuna non molte) in cui cercavo di salvarmi con una bugia. Per questo un giorno mi ha detto così: io preferisco sempre che tu mi dica la verità, perché può succedere a tutti di sbagliare, ma l'errore coperto dalla bugia diventa insopportabile. Così ho imparato ad essere sempre leale anche quando mi costava, mi sono impegnata anche ad avere più cura delle cose che mi venivano affidate. E anche per un ragazzo della vostra età ce ne sono tante come lo studio, lo sport, qualche piccolo aiuto in casa. Essere fedele ai nostri impegni, diventa un aiuto un vero allenamento per noi stessi per diventare sempre più responsabili e degni di fiducia. Gesù prosegue il racconto dicendo un'altra cosa importantissima: "Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza". Anche se siete giovani sapete che ogni giorno siete chiamati a scegliere chi volete servire. Si presentano tante occasioni nei vari momenti della giornata per fare scelte giuste, per mettersi dalla parte giusta. Ne va del nostro futuro. L'amministratore disonesto viene lodato da Gesù per il fatto che si dà da fare per non diventare povero una volta perduto il suo lavoro. Gesù lo loda perché vorrebbe che anche noi imparassimo a darci da fare per ciò che conta davvero. E che cosa conta davvero secondo Gesù? Se diventiamo capaci di voler bene sempre e a tutti, senza condizioni. Se rispondiamo al male con il Bene, se ci impegniamo a perdonare sempre, come fa lui. Le occasioni sono tante anche per ragazzi come voi, le avete a scuola, a casa, in oratorio, nello sport. Scegliere di stare sempre nella parte giusta darsi da fare per cercare sempre il bene, per cercare di creare unione e mai la divisione. La parte giusta sta nell'essere onesti, cioè veri anche belle piccole cose, nell'ammettere di aver sbagliato, del dire la verità sempre anche quando costa tanta fatica. Oggi terminiamo con questa domanda: è Gesù che ce la pone: Chi vogliamo servire? Ognuno pensi e rifletta nel suo cuore da che parte vuole stare. Sembra una piccola cosa, ma se decidete di camminare nella strada del Signore, la vostra vita cambierà e cambierà davvero in meglio. Provare per credere! Buona domenica Commento a cura di Piera Cori |