Omelia (30-09-2025) |
Missionari della Via |
Gesù Viandante cammina verso Gerusalemme: là si deve compiere la volontà del Padre. Lungo questo cammino Egli manda avanti i suoi messaggeri. Lungo il cammino vi è pace da annunciare, salvezza da portare, perdono da esercitare e a tutti è offerto tutto ciò. Ma vi è anche la libertà di poter dire di no. Ed è quello che accade in un villaggio di samaritani: essi non vollero riceverlo. Allora Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Probabilmente avranno detto ciò mossi da rabbia e "zelo" per il Signore Gesù. È una tentazione che attraversa secoli e persone. Desiderare e cercare vendetta per i torti subiti, anche "in nome di Dio" o in sua (presunta) difesa. Tante volte ho ascoltato persone "credenti" che dopo un torto subìto hanno esclamato: "c'è il Signore e lui gliela farà pagare!" E quando è accaduto qualcosa di spiacevole a qualche loro nemico, hanno pure aggiunto: "l'avevo detto: con il Signore non si scherza!" Ecco perché il rimprovero di Gesù, fatto allora ai suoi discepoli, giunge anche a noi! Gesù da una parte mostra che non sta dalla parte di chi cerca vendetta; dall'altra parte, avviandosi verso un altro villaggio, ci mostra che il suo unico desiderio è quello di salvare anime. «Egli non si esalta per un successo, non ricerca né il consenso né il dissenso, ma il senso: portare il vangelo» (p. Ermes Ronchi). Ci farà bene esaminare il nostro cuore e chiederci in sincerità: posso dire di avere un cuore libero verso tutti? Di non avercela con nessuno? Se non fosse così, non scoraggiamoci ma mettiamo ogni persona sotto la luce dell'amore di Dio. Ritagliamoci un momento ogni giorno e preghiamo per quella persona, chiedendo al contempo aiuto al Signore perché infonda in noi i suoi sentimenti e ci purifichi da ogni male. «Un atteggiamento che crea comunione lo chiamo così: la via della periferia. I primi soggetti della comunione sono necessariamente gli esclusi. E vedete: Gesù entra nel mondo dalla periferia, non dal centro, da Nazareth non dal tempio di Gerusalemme. Entra nel mondo dal punto basso, là dove la vita è più minacciata e fragile.... il suo scopo è portare un passo in più, un gradino in più, una speranza in più ai poveri e radunare coloro che vivono nella periferia del mondo, i poveri Lazzari alle porte dei palazzi dei ricchi epuloni, suo scopo è che la storia non generi più poveri, ciechi, oppressi, prigionieri. Allora ripartiamo ciascuno dalle nostre periferie, dai nostri esclusi, da quella porzione di umanità che noi o altri, poco importa, abbiamo emarginato, da coloro che io non riesco a includere nel paesaggio della mia accoglienza. Dio ci attende là dove noi non vorremmo mai essere. Il segreto della speranza è che Dio entra nel mondo non dal punto alto, ma dal punto basso. E la prospettiva del punto basso, cioè la causa dei poveri, degli ultimi deve essere quella di chi intende costruire comunione autentica» (p. Ermes Ronchi). |