Omelia (17-09-2025)
Missionari della Via


Il Vangelo di oggi ci domanda a chi siamo simili. Siamo forse simili ai bambini di questo Vangelo? A dir la verità spesso sì! Il lamento ci accompagna dalle cose piccole a quelle grandi: a volte ci lamentiamo in estate quando fa troppo caldo e poi ci lamentiamo in inverno perché fa troppo freddo; ci lamentiamo con gli altri perché sono diversi da come li vorremmo; ci lamentiamo anche con noi stessi quando non riusciamo a fare bene le cose che abbiamo iniziato; e, infine, ci lamentiamo spesso con Dio quando non agisce secondo i nostri desideri e i nostri schemi. Chiediamoci cosa ci porta, come diceva papa Francesco, alla "dea lamentela". Spesso, quello che più ci fa male non è la realtà in sé ma sono le aspettative, le attese che abbiamo sulle vicende della vita. Tante volte le cose non cambiano, e quando non cambiano siamo chiamati noi a cambiare: nell'approccio, nell'accoglienza, nell'offerta, consapevoli che vi è qualcosa di più anche quando le cose non vanno secondo le nostre attese. Chiediamo la grazia di aprirci all'azione dello Spirito, perché diventi sequela, cammino dietro a Gesù affinché Lui ci conduca al nostro vero bene!

«È proprio la classe dirigente quella che chiude le porte al modo col quale Dio vuole salvarci. E così si capiscono i dialoghi forti di Gesù con la classe dirigente del suo tempo: litigano, lo mettono alla prova, gli tendono trappole per vedere se cade, perché è la resistenza a essere salvati. Gesù dice loro: ‘Ma, io non vi capisco! Voi siete come quei bambini: vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. Ma cosa volete?'; ‘Vogliamo fare la salvezza a modo nostro!'. È sempre questa chiusura al modo di Dio. (...) Anche noi, ognuno di noi ha questo dramma dentro. Ma ci farà bene domandarci: come voglio io essere salvato? A modo mio? Al modo di una spiritualità, che è buona, che mi fa bene, ma che è fissa, ha tutto chiaro e non c'è rischio? O al modo divino, cioè sulla strada di Gesù che sempre ci sorprende, che sempre ci apre le porte a quel mistero dell'Onnipotenza di Dio, che è la misericordia e il perdono?» (Papa Francesco, 3 ottobre 2014).