Omelia (29-08-2025)
Missionari della Via


San Giovanni Battista non è considerato martire della fede (cioè non è stato ucciso perché discepolo di Gesù) ma è martire della verità. Egli è stato messo a morte perché ha richiamato un potente della terra, annunciandogli la parola di Dio e vivendo la fedeltà al suo mandato. La sua testimonianza continua ad interpellare, a scuotere, richiamandoci all'amore per la verità in ogni sua forma, verità che noi cristiani sappiamo non essere un insieme di concetti ma una persona: Gesù. L'amore per la verità dovrebbe essere come un motore che ci spinge e a vivere in modo autentico, contribuendo a costruire un mondo più giusto e fraterno. La verità è ciò che permette un'autentica libertà; è Cristo che ci libera dal male e ci insegna qual è la verità dell'amore. Senza verità non c'è libertà; e senza verità non c'è vera carità. C'è un amore talvolta confuso, frammisto ad egoismo, intriso di convinzioni personali ed elementi culturali e ambientali (ad es. quanto si è vissuto e tramandato in famiglia). Come disse Benedetto XVI: «La verità è luce che dà senso e valore alla carità. [...] Solo nella verità la carità risplende e può essere autenticamente vissuta». Ora, tutti noi per natura siamo protesi alla verità (cf CCC 2467) e ciascuno di noi è chiamato ad essere discepolo e pellegrino della verità, cercandola, amandola, diffondendola, e, soprattutto, vivendola. Come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica: «Nelle situazioni in cui si richiede che si testimoni la fede, il cristiano ha il dovere di professarla senza equivoci [...] Il dovere dei cristiani di prendere parte alla vita della Chiesa li spinge ad agire come testimoni del Vangelo e degli obblighi che ne derivano. Tale testimonianza è trasmissione della fede in parole e opere. La testimonianza è un atto di giustizia che comprova o fa conoscere la verità [...] Il martirio è la suprema testimonianza resa alla verità della fede; il martire è un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo [...] al quale è unito dalla carità. Rende testimonianza alla verità della fede e della dottrina cristiana. Affronta la morte con un atto di fortezza» (2471-2473). Perciò, chiediamo la grazia al Signore che ci aiuti ad amare la verità, a testimoniarla negli ambienti in cui siamo inseriti, cercando di viverla senza mai separarla dalla carità.

«Da parte sua, la Chiesa non può mai esimersi dal dire la verità sull'uomo e sul mondo, ricorrendo quando necessario anche ad un linguaggio schietto, che può suscitare qualche iniziale incomprensione. La verità però non è mai disgiunta dalla carità, che alla radice ha sempre la preoccupazione per la vita e il bene di ogni uomo e donna. D'altronde, nella prospettiva cristiana, la verità non è l'affermazione di principi astratti e disincarnati, ma l'incontro con la persona stessa di Cristo, che vive nella comunità dei credenti. Così la verità non ci allontana, anzi ci consente di affrontare con miglior vigore le sfide del nostro tempo» (papa Leone XIV, Discorso 16 maggio 2025).