Omelia (20-08-2025) |
Missionari della Via |
Commento su Matteo 20,1-16 Dal Vangelo di oggi prendiamo due parole: la chiamata e la ricompensa. Anzitutto la chiamata. Per ben cinque volte nell'arco della giornata il padrone esce per strada e chiama a lavorare per lui. Questo rappresenta Dio che esce sempre a cercarci, chiama tutti e a tutte le ore. È bello pensare che Dio non si stanca di uscire, di cercarci, di chiamare a conversione, a servirlo nella Chiesa, perché ciascuno trovi la sua collocazione. Questo ci chiede di essere una Chiesa in uscita e con le porte aperte in entrata, cioè missionaria e accogliente, per proporre a tutti l'incontro con Cristo, specie a quanti si sentono scoraggiati o hanno perso il primo fervore. Come disse papa Francesco: «La Chiesa deve essere come Dio: sempre in uscita; e quando la Chiesa non è in uscita, si ammala di tanti mali che abbiamo nella Chiesa... È vero che quando uno esce c'è il pericolo di un incidente. Ma è meglio una Chiesa incidentata, per uscire, per annunziare il Vangelo, che una Chiesa ammalata da chiusura». La seconda parola è la ricompensa. Nella parabola i lavoratori della prima ora si lamentano perché anche gli ultimi ricevono la stessa paga. In realtà, il padrone non ha mancato nei loro confronti ma ha sovrabbondato di generosità anche verso gli altri. Dio offre a tutti la stessa moneta che è simbolo della salvezza. Dio dà sempre il massimo, dona a tutti se stesso perché ciascuno possa accoglierlo nella misura della propria disponibilità di cuore. Qui la questione non è il giusto salario nel mondo lavorativo ma il modo di agire di Dio che chiama tutti e dona a tutti il massimo. Pertanto, ciò che conta non è fare i conti in tasca a Dio ma donarsi al massimo e al meglio per compiere, nel modo più bello, la missione che ci ha affidato. Sarà poi Lui a ripagarci. E Dio certo lo farà "da Dio!" «Dio si comporta così: non guarda al tempo e ai risultati ma alla disponibilità, guarda alla generosità con cui ci mettiamo al suo servizio. Il suo agire è più che giusto, nel senso che va oltre la giustizia e si manifesta nella Grazia. Tutto è Grazia. [...]. E allora, chi ragiona con la logica umana, cioè quella dei meriti acquistati con la propria bravura, da primo si trova ultimo. "Ma, io ho lavorato tanto, ho fatto tanto nella Chiesa, ho aiutato tanto, e mi pagano lo stesso di questo che è arrivato per ultimo". Ricordiamo chi è stato il primo santo canonizzato nella Chiesa: il Buon Ladrone. Ha "rubato" il Cielo all'ultimo momento della sua vita: questo è Grazia, così è Dio. Anche con tutti noi. Invece, chi cerca di pensare ai propri meriti, fallisce; chi si affida con umiltà alla misericordia del Padre, da ultimo - come il Buon Ladrone - si trova primo (cfr v. 16)» (Papa Francesco, Angelus 20 settembre 2020). |