Omelia (13-07-2025)
don Marco Scandelli
Non basta commuoversi: il Vangelo chiede responsabilità - Lc 10,25-37

#2minutiDiVangelo

Commento al Vangelo a cura di don Marco Scandelli

Luca 10, 25-37

Tutto nasce da una domanda: «Chi è il mio prossimo?». Ma Gesù, come spesso fa, ribalta la prospettiva. Non si tratta di fare l'elenco delle persone che "meritano" il nostro aiuto, ma di chiederci: "Io, di chi mi faccio prossimo?". È una questione di movimento, di uscita da sé.
Nella parabola, le figure religiose passano accanto al ferito e tirano dritto. Il samaritano, invece, si ferma, si lascia toccare, si prende cura. Non era "obbligato", non era "del gruppo", ma aveva occhi e cuore per vedere l'altro. Questo ci dice che la vera spiritualità non si misura dal tempo passato nel tempio, ma dalla capacità di compassione concreta.
E qui ci tocca: quante volte anche noi ci rifugiamo in un'idea comoda di fede, fatta di riti e parole, ma poi giriamo al largo davanti a chi è ferito, moralmente o fisicamente. Per paura, per stanchezza, per pigrizia. Ma il Vangelo è chiaro: non si può amare Dio senza prendersi cura dell'uomo...