Omelia (15-06-2025)
Missionari della Via


Oggi celebriamo la solennità della Santissima Trinità. Davanti a questo grande mistero diciamo che abbiamo poco da conoscere razionalmente ma tutto da vivere esistenzialmente: entrare nella vita di Dio, entrare in relazione con Dio!

Il primo passo che prendiamo di questo Vangelo sono le relazioni. La Trinità è relazione d'amore; se ci pensiamo tutta la nostra vita è fatta di relazioni, ogni persona vive di relazioni: sposi, amici, comunità religiose, lavoro. Noi siamo stati creati per le relazioni di amore: vivere per mantenere solo la nostra individualità è fallire nella vita. A cosa serve il potere, il denaro, se poi siamo incapaci di vivere con gli altri? Spesso diciamo che è difficile vivere con gli altri. Molti preferiscono andare in Chiesa quando non c'è nessuno ma, senza nulla togliere alla preghiera del cuore, non possiamo pensare di camminare da soli, di non vivere le relazioni con gli altri, perché solo le relazioni d'amore vissute in Cristo generano vita! Non saper stare con gli altri è indice di non saper stare con Dio! Non dimentichiamo che in Paradiso non ci si va da soli!

Il secondo passo è che lo Spirito Santo ci parla delle cose future. Con questo non intendiamo che sia un po' come il mago che ci dice il futuro (o meglio, inventa cose sul nostro futuro...), ma lo Spirito Santo ci illumina nel leggere la nostra vita nell'amore e nella Provvidenza di Dio. Lo Spirito Santo che ci annuncia le cose future, le cose che arrivano, ci aiuta a non vivere nella paura, nell'ansia. «Se lo Spirito Santo del futuro mi annuncia la Provvidenza del Padre ecco che io obbediente a questo annuncio vivo una vita bella, spogliata dal senso di vicolo cieco che è la nostra lettura della storia. Se un malato vive la sua malattia nello Spirito Santo ecco che la sua malattia diventa feconda. Se un ragazzo cresce con il futuro illuminato dalla Provvidenza di Dio ecco che è sereno e non schiacciato dalle paure delle cose future». (don Fabio Rosini). Padre Pio diceva che: «il passato è affidato alla misericordia, il presente alla grazia, il futuro alla Provvidenza di Dio».

Il terzo aspetto è che lo Spirito Santo non parla da se stesso e di se stesso. È la sua natura, è umiltà non parlare di se stesso. Lo Spirito Santo ci parla del Padre e del Figlio. Questo ci dice che anche noi, se viviamo una vita nello Spirito, smettiamo di parlare solo di noi, smettiamo di metterci sempre al centro, il nostro ego non è più al centro dell'universo. Se viviamo una vita nello Spirito smettiamo di dire io... io... io... ma solo raccontiamo le meraviglie di Dio. «Cristo ci parla del Padre che gli ha donato tutto, e noi invece la rovesciamo, dall'essere oggetto di amore a diventare ridicoli emettitori di una vita da quattro soldi con al centro il nostro ego» (don Fabio Rosini).

Oggi chiediamo la grazia di essere veramente inseriti nella vita Trinitaria, di vivere questo amore, perché gli altri, vedendoci, possono dire: davvero questi sono figli di Dio!


PREGHIERA

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.