Omelia (13-06-2025)
Missionari della Via


«Chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio nel proprio cuore». Con queste parole Gesù ci invita a guardare il nostro cuore che è la sorgente di ogni nostra azione. Oggi in tanti dicono di non desiderare niente perché se no è peccato... abbiamo così ridotto il cristianesimo alla negazione di ogni sogno, di ogni desiderio. Ma il Signore non ci proibisce di desiderare, ci dice piuttosto di desiderare bene, perché il desiderio diventa cattivo quando è usato male, ma quando è usato bene è virtù! Queste parole sono semplici e illuminanti. Noi cosa desideriamo? Noi siamo "un fascio di desideri" ma abbiamo il cuore ammalato. Quante volte facciamo tanti buoni propositi ma poi non siamo capaci di mantenerli? Noi con la mente sappiamo che una cosa è sbagliata, ma il nostro cuore ammalato ci porta a desiderare quella cosa. Non viviamo forse questa lacerazione interiore? Ma la nostra fragilità, la nostra debolezza non ci paralizzi, perché una cosa è la fragilità umana, un'altra cosa è la malizia. Una cosa è un cuore ammalato un'altra cosa è un cuore corrotto. L'adulterio di cui ci parla Gesù, consumato nel nostro cuore, non parla solo di un apprezzamento o di uno sguardo ma di un atteggiamento predatorio, per conquistare e violare, sedurre e possedere, riducendo una persona a un oggetto da prendere e da esibire. Stasera, dunque, vogliamo chiedere al Signore il coraggio di guardare in profondità il nostro cuore, di non aver paura delle nostre fragilità, perché noi tutti abbiamo bisogno di essere guariti. Quello che il Signore ci chiede è di fare della nostra fragilità luogo d'incontro con Lui. Abiti dunque in noi questo desiderio bello di essere guariti, certi che a Dio nulla è impossibile!

«Geenna non è l'inferno, ma quel vallone, alla periferia di Gerusalemme, dove si bruciavano le immondizie della città, da cui saliva perennemente un fumo acre e maleodorante. Gesù dice: se tu disprezzi e insulti l'altro tu fai spazzatura della tua vita, la butti nell'immondizia; è ben di più di un castigo, è la tua umanità che marcisce e va in fumo... custodisci dunque il tuo cuore e non finirai nell'immondezzaio della storia» (p. Ermes Ronchi