Omelia (08-06-2025)
padre Gian Franco Scarpitta
Spirito della verità che ci occorre

Si celebra questa solennità mentre le pagine dei giornali, già molto raccapriccianti per i macabri effetti delle guerre in Oriente, ci propinano anche la cronaca di femminicidi e delitti efferati di gelosia, perpetrati a volte nel modo più illogico e disumano, con spietatezza verso le loro vittime, senza peraltro motivazioni davvero plausibili e fondate. A volte solo per un fraintendimento o su un debole sospetto. E' assurdo di come si senta parlare di occultamenti di cadavere in seguito a omicidi macabri, nei quali soggetti giovani vengono condotti alla morte dopo lunga agonia. Anche secondo i sociologi, determinate aberrazioni rivelano una crisi profonda nel campo della crescita, dell'educazione e della formazione. Vi è assenza di accompagnamento da parte di tanti genitori, che secondo alcuni periti tendono più a liberarsi da immediati fastidi posti dai figli, più a risolvere problemi di ordine pratico che a infondere nei ragazzi il valore della lotta e l'abitudine alla contrarietà e alla negatività. Leggevo in un articolo di non poche mamme o papà che sono disposti a concedere soldi con troppa facilità ai loro figli, pur di non averli continuamente attorno. Mi è capitato più di una volta, nel corso dei miei anni di ministero, che alcuni bambini venissero mandati al catechismo o all'oratorio nella nostra chiesa da genitori che volevano solo liberarsene per un pomeriggio, senza curarsi della loro disciplina e della loro maturità.
Non deve stupire allora se la fragilità con cui crescono si riproduce in situazioni di vuoto, lacune, debolezze e instabilità che, in presenza di forti delusioni, si concretizzano in atti turpi e illogici come quelli sopra descritti. Ci domandiamo però: come reagisce la Chiesa, nelle sue attività di annuncio di fronte a simili devianze? Siamo capaci anche noi di formare i giovani secondo lo Spirito Santo? Situazioni emergenti di tal tipo impongono infatti che davvero si concretizzino gli effetti venefici di quello Spirito declamato da Gesù come apportatore di verità, capace di guidare alla verità tutta intera e di annunciare le cose future (Gv 16, 13 - 14). Abbiamo bisogno dello Spirito veritiero che è lo stesso Spirito di Gesù, Colui che cioè aveva fatto in modo che Gesù fosse concepito da Maria prodigiosamente, che accompagnò lo stesso Signore nel suo ministero pubblico dopo averlo liberato dalle tentazioni del maligno nel deserto e che aveva anche fatto in modo che Gesù risorgesse da morti, dopo che Questi lo aveva consegnato al Padre prima dell'ultimo respiro sulla croce (Lc 23, 46). E' per l'appunto lo Spirito della verità, che appartiene a Gesù stesso che a sua volta è Dio fatto uomo, quindi la Verità assoluta. Lo Spirito non può che orientarci tutti al meglio, infonderci equilibrio nella vita, retta coscienza, discernimento e raziocinio. Lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio ed è il solo a poter conoscere i segreti divini e al contempo anche le profondità del cuore umano. Poiché infatti lo Spirito inabita in noi e per questo può concederci la vera sapienza accanto a tanti altri doni (1Cor 2, 10 - 13).
Chi è infatti questo Spirito Santo? Gesù ce ne ha parlato concretamente dimostrando la sua comunione intima con Dio Padre, dicendoci che lui e il Padre sono una Cosa sola (Gv 10, 30) sin da prima che il mondo fosse. Lo Spirito è colui che dall'eternità lega in Padre e il Figlio nel vincolo di amore eterno. S. Agostino diceva semplicemente: lo Spirito è il Dio Amore che lega il Padre e il Figlio in una Comunione costante, quindi è Dio medesimo. E' Dio stesso come il Padre e il Figlio, con la prerogativa particolare di santificare, di illuminare, di infondere i suoi doni di sapienza, consiglio, discernimento. Noi non restiamo estranei a codesta comunione di amore che interessa la vita trinitaria, non ne siamo esclusi. Lo Spirto Santo ci invita a prenderne parte attiva, indicandoci il modello da seguire e il criterio da adottare: Gesù Cristo, vedendo il quale si vede anche il Padre (Dei Verbum, 2). Attraverso Gesù siamo invitati alla comunione con Dio Padre e proprio lo Spirito che lega i Due ci immette in questo percorso intenso ed esaltante. Farci vivere la vita di Dio su questa terra, perché smettiamo una volta per tutte di cercare ciascuno il nostro idolo o il falso Dio. Lo Spirito ci suggerisce che solo l'esempio di Gesù Cristo, la sua parola e il suo messaggio possono trasformare la nostra vita in modo da non soccombere a tante assurdità che producono altrettante aberrazioni come quelle a cui la cronaca ci costringe.
A partire dal giorno della Pentecoste ebraica, quando Giudei convenuti da ogni parte giungevano per la festa delle primizie dei raccolti e per commemorare la consegna delle tavole della Legge divina a Mosè sul Monte Sinai, lo Spirito Santo, che Gesù aveva promesso agli apostoli, discende su di essi in una forma descritta come impetuosa, plastica, vivace. Riempie di divinità ciascuno di essi, li rinnova per mezzo di un lavacro rappresentato dalle "lingue di fuoco" e li abilita all'annuncio moltilingue delle grandi opere di Dio a tutti i presenti, che comprendono tutto della grandezza del Signore e delle sue opere, nonostante le loro differenti etnie e provenienze.
Lo Spirito Santo rinnova gli apostoli, li rincuora e da' loro motivazione e sprone per incentivarsi nella missione che li attende e della quale parlava il loro maestro, appena risuscitato dai morti: andare in tutto il mondo ad annunciare la buona notizia della sua resurrezione e la novità del Regno di Dio, predicando a tutti questo Vangelo e battezzando quanti vi aderiscono nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Appunto lo Spirito fa' in modo che superino ogni imbarazzo e vincano ogni titubanza e allo stesso tempo che si organizzino come Comunità strutturata nel suo interno come Comunione di amore di solidarietà. Lo Spirito suggerisce decisioni importanti, dona intuizione per le soluzioni a problematiche di grande rilevanza, con i suoi doni ricompone le fratture e anche quando questo non avvenga, suggerisce la conclusione più efficace ad ogni difficoltà (Mt 28, 16 - 20). Lo Spirito Santo non cessa ancora oggi di raggiungerci e di stupirci con i suoi doni, con i quali ci esorta a fuggire dalla mediocrità e dal lassismo, a vincere la tiepidezza e l'indolenza che ci rendono inani e insignificanti quando potremmo dare il meglio di noi stessi, ciascuno mettendo a frutto i propri talenti. Tutti possiamo mettere da parte l'indugio e rimboccarci le maniche anziché procrastinare (Leone XIV) per costruire una nuova società anzichà lasciarci deprimere e distruggere da quella che abbiamo costruito a nostro danno. .
Ci ragguaglia quindi anche della verità su noi stessi, quella che conosciamo in minor misura. Conduce ciascuno a conoscersi, a stimarsi e a valorizzarsi e tutti quanti ci dona motivazioni per non dilapidare la nostra vita dietro a frivolezze e a banalità, a lasciarci condurre alla verità tutta intera, perché conoscendo noi stessi possiamo cambiare anche questo sistema assurdo di convivenza che ci costringe a restare rintanati, al contrario degli apostoli che uscirono subito in piazza. Rintanati nelle nostre miserie e nelle malformazioni di cui questo mondo ci ha reso vittima. Lo Spirito della verità, suggerisce invece che la verità stessa non consiste nelle soddisfazioni momentanee, nelle felicità passeggere o nella morale del "tutto e subito" e delle varie mode fugaci e di ogni altra categoria di pensiero subdolo e ingannevole.