Omelia (31-05-2025) |
padre Ezio Lorenzo Bono |
BELLA COME DIO Papa Francesco, nella lettera dell'agosto dello scorso anno, rivolta ai futuri sacerdoti, agli operatori pastorali e a tutti i cristiani sul ruolo e l'importanza della letteratura nella formazione, ha affermato che attraverso le parole dei poeti possiamo conoscere la cultura e l'animo umano, e avvicinarci con rinnovata sensibilità ai grandi misteri della nostra fede. Molti poeti hanno celebrato la figura di Maria. Tra questi, Dante, con i famosi e sublimi versi del Paradiso: "Vergine Madre, figlia del tuo Figlio"; Torquato Tasso, che la definisce "Vergine alta, del ciel Regina e Madre"; Giovanni Pascoli, che la descrive come "rifulgente tra le stelle"; e Alessandro Manzoni, che nella sua Ode a Maria Assunta ne canta la gloria celeste. Questi autori, attraverso le loro opere, ci aiutano a comprendere e a vivere con maggiore intensità il mistero e la bellezza della nostra fede. Nel Vangelo di Luca, Maria, subito dopo l'Annunciazione, si reca dalla cugina Elisabetta. In quell'incontro, Elisabetta, piena di Spirito Santo, riconosce in Maria la Madre del suo Signore. È allora che Maria pronuncia uno dei canti più belli e profondi della Scrittura: il Magnificat. "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata." (Luca 1,46-48) Il Magnificat è un canto di lode e di gratitudine che anticipa la gloria di Maria. È un inno alla misericordia di Dio, che innalza gli umili e rovescia i potenti dai loro troni. Maria, nella sua umiltà e nella totale fiducia in Dio, è stata elevata sopra tutte le creature, in questo tempo di Pasqua la veneriamo come Regina Coeli. In cielo Maria risplende in tutta la sua bellezza: bella come il sole, bianca più della luna, bella come Dio. E vuole che anche noi diventiamo belli come Dio. |