Omelia (01-06-2025)
padre Antonio Rungi
Guardare oltre il nostro cielo

Celebriamo oggi l'Ascensione di nostro Signore Gesù Cristo al cielo, ultimo atto del Risorto che si compie a 40 giorni della Risurrezione. Quaranta giorni con varie apparizioni e messaggi che Gesù risorto affida ai suoi discepoli prima di ascendere al cielo ed inviare sullo smarrito gruppo dei pescatori della Galilea lo Spirito consolatore, con tutti i suoi sette doni e frutti. Cambia la scena e la vita di questi uomini di Dio ormai impegnati sulla parola di Gesù a trasmettere al mondo il messaggio di gioia, speranza e salvezza per l'intera umanità. È il tempo del partire e del viaggiare in tutto il mondo fino ai confini della terra, per predicare, battezzare e santificare. La missione degli apostoli inizia proprio con l'Ascensione al cielo del Signore e il contemporaneo arrivo dello Spirito Santo, la nuova energia divina che guiderà il loro cammino ovunque andranno per parlare di pace, di amore e di salvezza eterna. Il grande valore di questa celebrazione sta nella consapevolezza della chiesa nascente che Dio non abbandona il suo popolo, ma lo guida e lo dirige verso i pascoli eterni del paradiso, dove Lui il Maestro è ritornato per assicurare a ciascuno un posto vicino a Dio e per l'eternità beata. Ogni distacco dalle persone più care è sempre una sofferenza per chi la sperimenta, ma questo distacco dalla terra e partenza del Risorto non è un abbandono, ma una presenza diversa e più forte vicino alla chiesa e alla creazione, mediante lo Spirito santo che è vita, gioia ed armonia di tutto il creato. Ecco il cielo dove Gesù ritorna, dopo aver completata la sua missione sulla terra è la patria definitiva per tutti gli uomini della terra, credenti, miscredenti, agnostici, atei o autoesaltati. Li incontrerà, volenti o nolenti, tutti quanti per giudicarci e di lì di certo ritornerà in modo diverso dal suo primo avvento per valutare definitivamente l'operato dei vivi e dei defunti. L'Ascensione è preparazione della gloria futura che si manifesterà alla fine dei tempi quando tutto sarà ricapitolato in Cristo Re dell'universo e Salvatore del mondo. Guardiamo spesso cielo e con il pensiero e lo sguardo squarciamo con la fede il velo dei limiti spaziali e temporali e solo allora potremmo capire che cosa significhi ascendere con il cuore, la mente e la vita alla gloria del Paradiso, dove Gesù si è assiso alla destra di Dio Padre e ci attende tutti in questo luogo, senza spazio e tempo, posto fisso ed eterno per tutti coloro che vivono ed operano per la loro salvezza eterna.