Omelia (30-05-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
LA TRASFIGURAZIONE DEL DOLORE

Gesù non promette una cancellazione del dolore, ma una sua trasformazione: "Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia". Non è una semplice alternanza tra tristezza e gioia, ma una trasfigurazione del dolore. È un passaggio diverso, più profondo. E qui Gesù fa un paragone meraviglioso: "La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza". Il dolore viene assunto dentro una nuova vita.
Anche la morte di Gesù è stata un travaglio doloroso ma che ha generato una vita nuova. Così è anche la nostra fede: non ci toglie il dolore, ma lo trasforma, lo carica di senso. Non ci risparmia le lacrime, ma le asciuga con la speranza. E c'è una promessa grandiosa, ci sarà data una gioia immensa, e soprattutto "vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia".
È la gioia che nasce quando hai sofferto, ma non invano, quando sei passato dal buio, ma non da solo, quando il dolore non ti ha lasciato in pezzi, ma ti ha reso più vero.
Gesù ce l'ha promesso: nessuno potrà togliere la nostra gioia. E Lui mantiene sempre le sue promesse.