Omelia (27-05-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
VIVERE L'ASSENZA

"È bene per voi che io me ne vada". Ma come può essere un "bene" se una persona che amiamo se ne va? Qualcuno può aver detto alla morte di una persona cara "Meno male che se n'è andato"? Gesù parla in questo modo perché guarda più lontano, non pensa solo al dolore immediato, ma alla fecondità futura. È la logica del chicco di grano che deve cadere nella terra e morire, se vuole portare frutto.
Gesù chiede ai suoi discepoli di fare questo salto, di diventare adulti nella fede, di essere "credenti indipendenti" che non si aggrappano sempre a Gesù presente in mezzo a loro, ma che sanno portare avanti le loro convinzioni, anche se non vedono più Gesù. Il vero amore, quando è maturo, sa fare un passo indietro, lascia spazio, lascia andare, come i genitori quando lasciano andare un figlio.
"È bene per voi che io me ne vada" dice Gesù ai suoi discepoli, così come dovremmo essere capaci di ripeterla noi davanti a tante partenze: a un lutto, a una separazione, a una svolta difficile. Quando ci sentiamo perduti, è allora che nasce qualcosa di nuovo.
E anche se ti sembrerà assurdo, puoi fidarti che Dio sa cosa può nascere dentro un'assenza.