Omelia (12-06-2025)
Missionari della Via


Le pagine del Vangelo che si riferiscono al discorso della montagna sono un po' il distintivo del cristianesimo. Gesù con le sue parole non annuncia una nuova morale ma qualcosa di molto più profondo: ritornare alla radice buona. Lo scopo di Gesù è il ritorno al cuore che è il luogo dove nasce e si forma ciò che poi viene fuori concretizzandosi in parole e gesti. «Se la vostra giustizia non superare quella degli scribi e dei farisei...»: con queste parole Gesù ci dice che non basta più dare a ciascuno il suo, dare a ciascuno ciò che si merita, come ad esempio occhio per occhio, dente per dente; infatti Egli dice «Fu detto: non ucciderai; ma io vi dico chi si adira sarà sottoposto al giudizio». Ecco, chiunque si adira, chiunque dice stupido, chiunque dice pazzo, chiunque alimenta dentro di sé rabbie e rancori, è già omicida. San Giovanni traduce tutto ciò con una forte affermazione: «Chi non ama suo fratello è omicida» (1 Gv 3, 15). Cioè: chi non ama uccide! Gesù ci dice che non si uccide solo fisicamente ma si uccide con le parole, con l'ira, con la maldicenza, con le chicchere, con la calunnia! Un santo dice che la lingua del maldicente è biforcuta come quella di un serpente: da una parte lede la dignità di chi sta sparlando e con l'altra metà avvelena colui che lo sta ascoltando! Purtroppo la maldicenza e la calunnia sembrano diventate lo sport preferito di tanti, e questo purtroppo anche all'interno della Chiesa. Sembra che il Vangelo e il senso dell'essere cristiani si sia molto offuscato tra sete di potere, autoritarismi, denaro e quant'altro! Chiediamo davvero con tutto il cuore al Signore di riscoprire la bellezza della nostra chiamata ad amare, per non correre il rischio di sprecare questa vita e con essa mancare la nostra meta finale: in tal caso saremmo da compiangere più di tutti gli altri!

«Le parole non sono state inventate perché gli uomini s'ingannino tra loro, ma perché ciascuno passi all'altro la bontà dei propri pensieri» (Sant'Agostino).