Omelia (10-06-2025)
Missionari della Via


Il Vangelo di oggi ci parla della splendida esortazione che Gesù fa ad ognuno di noi: essere il sale della terra. Ma nello stesso tempo le parole di oggi ci dicono anche un pericolo che corriamo: se il sale perde il suo sapore non serve ad altro che essere gettato via e calpestato! Noi a volte cerchiamo i difetti degli altri per giustificare i nostri. Diciamo che gli altri non fanno per giustificare le nostre omissioni nel fare il bene. A volte ci adattiamo al comportamento della maggioranza; per paura non siamo più capaci di dire la verità perché potremmo soffrire, andare incontro a persecuzioni. Alla fine edulcoriamo il Vangelo dimenticando che Gesù non ci ha detto di essere zucchero ma sale! Per condire una pietanza, per dare gusto e sapore agli alimenti non occorre molto sale; ciò significa che anche pochi cristiani con una condotta di vita evangelica sono d'esempio per tanti. Essere sale è anche condire la nostra vita con il sapore delle cose celesti, quando si è sale la vita diventa bella e significativa. Alla luce delle parole di oggi, davanti alla vita di tanti martiri, di tanti che hanno sofferto per il Vangelo, chiediamoci: ma il nostro modo di pensare e di vivere testimonia il nostro essere cristiani? Nel nostro esame di coscienza chiediamoci se ultimamente abbiamo vissuto momenti nei quali, per vergogna o per paura, non abbiamo testimoniato la verità del Vangelo e l'amore per i fratelli. E se ciò fosse accaduto non scoraggiamoci! Anche Pietro per paura e perché fece forza solo sulle sue capacità rinnegò il Signore! Chiediamo oggi al Signore la grazia di testimoniarlo sempre, in ogni situazione, e allora sì che saremo sale della terra non conformandoci alla mentalità di questo secolo (cf Rm 12,2).

«Come se il problema centrale della vita religiosa fosse affollare le chiese. Siamo ancora ammalati di clientelismo: la prima prova della fede è il coraggio della verità e della giustizia» (don Primo Mazzolari).