Omelia (03-06-2025) |
Missionari della Via |
II capitolo 17 del Vangelo di Giovanni ci riporta la preghiera più lunga di Gesù al Padre. Essa è al termine dei famosi "discorsi di addio" con il quale si apre la narrazione della Passione di Gesù. In questa sua accorata preghiera rivolta al Padre, noi constatiamo tutto l'amore di Gesù per noi. Lui è consapevole che la sua missione terrena volge al termine, che dovrà affrontare la solitudine, il dolore, la morte ma tutta la sua preoccupazione è per i suoi discepoli. «Padre ti prego per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi». Gesù prega per loro perché sono nel mondo; prega perché abbiano la forza di affrontare le difficoltà alle quali andranno incontro. Che bello sapere ciò! Che bello sapere che Gesù prega per noi! La sua preghiera, infatti, si estende a tutti noi e fino alla fine del mondo! Spesso nei momenti difficili, quando ci sentiamo soli, quando facciamo esperienza della nostra fragilità, quando la nostra fede traballa, quanto ci fa bene ricordare che Gesù sta pregando per noi! Egli prega il Padre perché ci custodisca. Siamo figli amati, abbiamo un Padre che ci ama a tal punto da dare per amore il suo Figlio unigenito, e questi è contento di donarsi per noi fino all'effusione del suo sangue! Chi mai ci ha amati, ci ama e ci amerà sino a tal punto? Facciamo dunque risuonare nel cuore queste parole che il nostro Redentore fece udire un giorno ad un credente: «Io ti sono più amico che il tale e il talaltro; io ho fatto per te più di essi; essi non soffrirebbero per te quello che io ho sofferto e non morirebbero per te, come lo ho fatto e sarei disposto a fare ancora!» (B. Pascal). «O Dio che ci hai amato per primo, noi parliamo di te come di un semplice fatto storico, come se una volta soltanto tu ci avessi amati per primo. E tuttavia tu lo fai sempre. Molte volte, ogni volta, durante tutta la vita, tu ci ami per primo. Quando ci svegliamo al mattino e volgiamo a te il nostro pensiero, tu sei il primo, tu ci hai amati per primo. Se mi alzo all'alba e volgo a te, in un medesimo istante, il mio animo, tu mi hai già preceduto, mi hai amato per primo. Quando m'allontano dalle distrazioni, e mi raccolgo per pensare a te, tu sei stato il primo. E così sempre. E poi, noi ingrati, parliamo come se una volta sola tu ci avessi amato così per primo!» (Soren Kierkegaard). |