Omelia (31-05-2025) |
Missionari della Via |
Maria dopo aver ricevuto l'annuncio dell'angelo e detto il suo sì, si mette in cammino verso Elisabetta; l'angelo le aveva detto che Dio aveva operato in Elisabetta, tant'è che nonostante fosse sterile era al sesto mese di gravidanza. Giunta da lei, Maria non soltanto trova conferma delle parole dell'angelo ma si sente rivolgere da Elisabetta delle parole che rivelano qualcosa che nessuno poteva sapere: «A che debbo che la madre del mio Signore venga da me?». Perciò Maria tripudia di gioia e canta il Magnificat, un meraviglioso inno di lode intessuto di citazioni bibliche! Maria, dunque, dopo l'annuncio dell'angelo non se ne sta lì, ferma, ma si mette in cammino; e non si mette in cammino su invito esplicito dell'angelo, ma coglie dietro le parole dell'angelo un invito, un'occasione: andare dalla cugina per condividere con lei le opere di Dio e per servirla. Quanti input simili arrivano anche a noi? Quante volte lo Spirito Santo ci fa venire in mente persone da visitare, o veniamo a sapere di situazioni difficili, di anziani soli, di immigrati emarginati... E noi che facciamo? Rimaniamo fermi o ci mettiamo in cammino? «Quando la vergine è diventata madre per opera dello Spirito, il suo cuore si è riempito di allegria... perché si è scoperta guardata con infinito amore dall'Onnipotente. Gli occhi di Dio hanno rivelato a Maria che la sua piccola, fragile, minuscola umanità, serviva al suo disegno di salvezza per il mondo intero. La Visitazione è allora, per tutti noi, l'occasione di riaprire gli occhi e ricominciare a vivere l'esperienza più bella che nello Spirito si possa vivere in questo mondo: lasciarsi guardare da Dio e colmare dalla sua misericordia, per poi affrontare ogni giorno e ogni cosa in un modo nuovo, con una gioia profonda nel cuore e con un canto di grazie sulle labbra» (fra Roberto Pasolini). |