Omelia (23-05-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
AMICI TUTTI

Qualche tempo fa ho incontrato una giovane con una maglietta del suo gruppo che recava questa scritta: "Noi siamo più che amici: siamo fratelli". Ed io, quasi per provocarla un po', le ho chiesto: "Ma sei sicura che essere fratelli è più che essere amici?". Perché in realtà non sempre è così. Si può essere fratelli di sangue e non volersi bene o addirittura, a volte si può arrivare a odiarsi - e si rimane comunque fratelli. La fraternità è un dato anagrafico, non sempre è una scelta.
L'amicizia invece sì. L'amicizia è una scelta. Non basta condividere la stessa casa o lo stesso sangue. Per essere amici bisogna volersi bene, voler il bene dell'altro. Gli amici non sono semplicemente compagni, colleghi o conoscenti. Se non c'è amore, non c'è amicizia. E non parlo di un amore sentimentale né carnale, ma di un amore nobile, puro, adulto.
Nel Vangelo di oggi (Gv 15,12-17), Gesù pronuncia una delle frasi più potenti che si possano ascoltare: "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici". È sorprendente. Davvero l'amore più grande è dare la vita per gli amici? Non dovrebbero essere per i figli, i genitori, il coniuge o i fratelli? Eppure Gesù dice amici. Perché? Forse perché tutti gli altri legami portano con sé una qualche forma di "obbligo", di dovere naturale o sociale. L'amore per gli amici, invece, è completamente libero, nessuno ci obbliga ad avere amici. È un legame scelto, costruito, custodito, mantenuto per volontà propria. È amore nella sua forma più adulta: amore di libertà, amore di reciprocità, amore tra uguali.
I filosofi greci - Aristotele su tutti - dicevano che la vera amicizia nasce dalla virtù. Non si è amici per interesse o per piacere (quelle sono forme più deboli di legame), ma per un'affinità profonda dell'anima. Con i veri amici non si fa il male, altrimenti si diventa complici, non amici. E Gesù ci chiama amici, non servi né sudditi. Ci sta dicendo che tra Lui e noi non vuole esserci distanza. Ci mette sul suo stesso piano, come fa un vero amico. E non solo: dà la vita per noi. Non lo fa per dovere, ma per amore.
Nella Bibbia si dice che "chi trova un amico, trova un tesoro". Ed è vero. Un amico vero è per la vita. C'è un detto che mi ha sempre colpito: "Puoi tradire tutti, ma mai un amico". Il tradimento dell'amicizia è un tradimento dell'anima, è il tradimento di te stesso.
E allora oggi, davanti a queste parole di Gesù, mi viene un'altra provocazione: io al posto di Papa Francesco non avrei scritto "Fratelli tutti", ma "Amici tutti". Perché il mondo ha bisogno di amicizia vera. Un'amicizia che salva, che si dona, che costruisce ponti tra gli uguali, tra i liberi, tra i diversi, e nel rispetto della dignità di ciascuno, come ha esordito Papa Leone nel suo primo discorso.