Omelia (25-05-2025)
padre Paul Devreux


In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Per molti ragazzi questo è il periodo in cui riceveranno la prima comunione. Il vangelo di oggi parla proprio del fatto che il Signore con suo Padre vengono a prendere dimora presso di noi, e ricevere l'eucarestia è proprio il gesto che più di tutti ci fa toccare con mano questa verità. Ma questo avviene anche semplicemente osservando, cioè mettendo in pratica la sua parola.
Sappiamo che l'amore per il Signore è un sentimento che non può dissociarsi dal desiderio di amare gli altri come noi stessi. In questo consiste l'osservare le sue parole. Infatti non posso illudermi di amare il Signore se non riesco ad amare i miei fratelli. Ma va anche detto che se riesco a farlo non è per merito mio, ma grazie al fatto che prima mi sono sentito amato gratuitamente da Dio. L'alzarmi durante la messa e andare in mezzo all'assemblea per chiedere e ricevere il Corpo di Cristo, fa parte di questa esperienza dell'amore gratuito di Dio.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Qui abbiamo il primo annuncio della venuta dello Spirito Santo che coopera con il Padre e il Figlio. Da qui la nostra fede nella Trinità.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. La pace che il mondo da è sempre molto fragile, e infatti facciamo salti mortali, sacrifici e rinunce pur di preservarla. La Pace che Gesù ci dona non va né pagata, né meritata, perché è un dono gratuito. È un dono che viene dalla sua presenza in mezzo a noi. Presenza che nessuno ci può togliere.
Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». Per gli apostoli questa partenza è stata concreta e materiale perché da quando Gesù è andato in croce, anche se poi è risorto e si è manifestato a loro, comunque le cose cono cambiate. Ma per noi, il fatto che vada al Padre, significa che entra in una dimensione Divina, che gli consente di essere oggi qui con noi e in tanti altri luoghi, insieme al Padre e allo Spirito Santo. Quindi rallegriamoci del fatto che Gesù oggi sta con il Padre.
Buona domenica.