Omelia (19-05-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
IL MONITO DE “IL PICCOLO PRINCIPE”

Sarà capitato anche a voi di vivere un momento intenso - un tramonto mozzafiato, una musica che vi commuove, uno sguardo che vi parla - e accorgervi che altri, pur vivendo la stessa scena, non provano nulla, restano indifferenti. Perché?
È la stessa domanda che Giuda, non l'Iscariota, rivolge a Gesù: "Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?" Anche lui si chiede perché Dio non si mostri a tutti in modo chiaro, innegabile, spettacolare. Perché non impone la sua presenza?
E qui arriva il monito: non basta voler vedere Dio. Bisogna volerlo amare.
Gesù risponde: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui."
La manifestazione di Dio non è una dimostrazione, è una relazione. Non si tratta di prove da offrire al mondo, ma di una comunione da accogliere nel cuore. Dio non si impone: si rivela solo a chi è disposto ad amarlo, ad ascoltarlo, ad accoglierlo. Ecco perché tanti non vedono: perché cercano Dio con gli occhi, non con il cuore. Ecco il monito anche per noi: possiamo conoscere le Scritture, frequentare la Chiesa, compiere riti... ma se non amiamo davvero, restiamo ciechi.
La manifestazione di Dio è silenziosa, fedele, abitata. È una presenza discreta, che si insinua nell'anima di chi custodisce la Parola con amore. Chi ama, comincia a vedere. Chi ama, ascolta la sua voce. Chi ama, si apre a quella Presenza che abita. La fede, allora, non è uno spettacolo da guardare, ma una relazione da vivere. E come ogni relazione vera, si fonda sull'amore.
Eppure il libro de Il Piccolo Principe ci aveva già avvertiti: "Non si vede bene che con il cuore."