Omelia (15-05-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
PIÙ GRANDE PERCHÉ PIÙ PICCOLO

Nel Vangelo di oggi, Gesù dice: "In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato". Confesso che, a prima vista, queste parole mi lasciano perplesso. Perché? Perché nella nostra esperienza quotidiana, sappiamo bene che chi ha autorità o un ruolo "più alto" non è necessariamente migliore. Non sempre i superiori sono più giusti, più saggi, più capaci di chi è loro sottoposto. Anzi, a volte è proprio il contrario: quanti operai valgono più dei loro dirigenti? Quanti studenti sono più profondi dei loro professori? Quanti giovani più luminosi dei loro educatori? Quanti cittadini più onesti dei loro capi di governo? Allora mi chiedo: cosa voleva dire davvero Gesù?
La chiave sta nel contesto. Gesù pronuncia queste parole dopo aver lavato i piedi ai suoi discepoli. Lui, il Maestro, si è fatto servo. Colui che ha ogni autorità ha scelto l'ultimo posto. E così il senso si capovolge: non sta dicendo che il padrone è più grande del servo, ma che se Lui, il Signore, ha scelto di servire, allora anche noi dobbiamo fare altrettanto. Non c'è competizione tra chi comanda e chi obbedisce. Non c'è gerarchia nel Regno dell'Amore. C'è solo una logica nuova, che Gesù ci ha insegnato con i gesti prima ancora che con le parole: la vera grandezza è servire. Il più grande è colui che serve.
Dunque, quando Gesù dice: "Il servo non è più grande del suo padrone", ci sta dicendo: "Se io, che sono il vostro Signore, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Se io mi sono fatto ultimo, non pensate di essere superiori scegliendo il primo posto". Non è un'affermazione di potere, ma un invito all'umiltà. Non è un principio per rafforzare le gerarchie, ma per smontarle.
Nel Vangelo di Giovanni, al posto dell'istituzione dell'Eucaristia troviamo il gesto della lavanda dei piedi. Un gesto eucaristico, silenzioso, essenziale, che ci invita a rileggere i ruoli e le autorità con uno sguardo nuovo. Il superiore è davvero superiore solo se si mette al servizio degli altri. Altrimenti, non è superiore. Perché, come possiamo dire in sintesi: "Un Signore non è più grande del suo servo, se non sa inginocchiarsi e lavare i piedi".