Omelia (14-05-2025) |
padre Ezio Lorenzo Bono |
GRATI E INNAMORATI Vi è già capitato di alzarvi una mattina e dire: "Oggi voglio innamorarmi di quella persona"?. Credo proprio di no. Perché l'amore non si decide a tavolino. Non si pianifica come un appuntamento. Semplicemente... accade. Un giorno ci si scopre innamorati. E, spesso, non siamo nemmeno noi a scegliere chi amare: è l'amore stesso che ci chiama, che ci attira verso qualcuno. Credo che qualcosa di simile accada anche con la fede. Non è che un giorno ci siamo alzati e abbiamo detto: "Da oggi voglio credere in Gesù, voglio amarlo". No. Piuttosto ci ritroviamo a rispondere a una chiamata misteriosa che abbiamo sentito dentro, che ci ha attratto, che ci ha conquistato, che ci ha sussurrato: "Vieni". Nel Vangelo di oggi, Gesù dice proprio questo: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi". La fede, allora, non è una nostra conquista. È un dono. È Lui che ci ha scelti, che ci ha amati per primo. Noi possiamo solo accogliere o rifiutare questo dono. Corrispondere o meno a questo amore. A questo punto, qualcuno potrebbe obiettare: "Se io non credo, non è colpa mia. È solo perché non ho ricevuto il dono della fede". Avrà ragione? O forse il dono è offerto a tutti, ma non tutti lo accolgono? Sono i misteri della fede. Ma una cosa è certa: noi, che oggi crediamo, non possiamo che ringraziare, non possiamo che essere felici di non esserci sottratti a quell'Amore che ha bussato alla nostra porta. E forse l'unica vera domanda che possiamo farci è questa: "Perché proprio io? Perché Gesù ha scelto me?". Perché ha fatto sentire a me così forte il suo amore, da renderlo irresistibile... mentre altri, magari più intelligenti, più bravi, più sensibili di me, non l'hanno sentito? Mah... è proprio un mistero della fede. Ma un mistero bello. Gesù conclude: "Vi ho scelti perché andiate e portiate frutto". Non siamo stati scelti per vantarcene, ma per amare, per servire, per testimoniare. Come San Mattia: scelto per essere apostolo, anche se non faceva parte dei Dodici iniziali. Anche noi, forse arrivati "dopo", siamo scelti, senza nostro merito, per essere strumenti del Vangelo. Non possiamo che esserne grati e innamorati. |