Omelia (08-05-2025) |
Missionari della Via |
Siamo quasi al culmine del "discorso Eucaristico" e Gesù afferma che il pane vivo disceso dal cielo è la sua carne. Vale la pena soffermarsi sulla prima frase: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato». È dunque il Padre che "attira" a Gesù; solo in risposta può avvenire la nostra libera decisione (venire a Gesù, andare da Lui, dunque credere), ed è Lui stesso che ci ammaestra interiormente. Il dinamismo più importante della vita sfugge al nostro controllo («Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre»); Dio agisce in maniera nascosta ma efficace, concreta ma non tangibile. E, soprattutto, non possedibile. Quante volte corriamo il rischio di ridurre il donatore ai suoi doni o di cercarlo dove lui non è, non riuscendo a riconoscere la sua amorevole azione in noi. Il Padre ci attira a Gesù, non forza, non impone, ma attrae all'amore. Se è bello imparare e riconoscere la sua opera in noi, ancor di più è corrispondergli. Per farlo, è importante che impariamo a guardare dentro di noi. Dio è "l'ospite dolce dell'anima" e lo intercetta solo chi ha uno sguardo attento ad essa! |