Omelia (07-05-2025) |
Missionari della Via |
Gesù rivela che la volontà del Padre è che non perda nulla di quanto Egli gli ha dato ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Non perdere nessuno, ecco il sogno di Dio. Siamo tutti suoi figli ed Egli instancabilmente cerca di condurci alla salvezza. È talmente forte questo suo desiderio che una persona della Ss. Trinità si è persino incarnata. Detto in altri termini: Dio non vuole che tu ti perda. Non vuole. Questo vale per la salvezza eterna ma anche per la pienezza della nostra vita. Dio non vuole che tu perda la gioia di vivere, la possibilità di amare, di sapere che puoi sempre ripartire. Fa bene ripetercelo: Dio non vuole che io mi perda! Ora, essendo figli nel Figlio per mezzo del battesimo, è bene chiedere allo Spirito Santo che imprima in noi questo anelito, questo mandato: non perdere nessuno. Quante volte, anche come luogo comune si dice: "lascialo perdere, non c'è niente da fare". Per non parlare di certi insulti e maledizioni lanciati contro chi ci ha deluso o ferito. Al di là dei momenti di rabbia o dello sconforto che conducono a dire certe cose, anche senza una reale cognizione di causa, il punto è: non volere che nessuno si perda. Questo non significa imporre le cose o pretendere il cambiamento ma operare tenendo davanti al cuore l'amore per Dio e per le persone, cercando in ogni cosa il vero bene. In tale senso si possono comprendere le splendide parole di sant'Agostino: «Sia che tu taccia, taci per amore. Sia che tu parli, parla per amore. Sia che tu corregga, correggi per amore. Sia che tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell'amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene. Ama e fa ciò che vuoi». L'Amore (con la A maiuscola) è chiamato a diventare il centro del nostro sentire, volere e agire. Allora per amore incoraggerò, correggerò o saprò fare anche un passo indietro se necessario, coltivando la preghiera per quella determinata persona. Fermiamoci e chiediamoci, a partire dal nostro stato di vita: da vescovo o religiosa o sacerdote o coniugato o genitore o amico, cosa devo fare per non perdere le persone che mi sono state affidate? Rivedendo il nostro agire quotidiano, posso dire che sto facendo del mio meglio per non perdere quella persona? Qualora stesse venendo a mancare qualcosa, dove il Signore mi chiama a crescere? «Mi piace pensare ad un Gesù che viene sulla terra per rastrellare e raccogliere la nostra umanità dispersa, come fa la donna nel Vangelo, che spazza la sua casa per ritrovare la dramma perduta... Nulla deve andare perduto di ciò che il Padre gli ha consegnato: questa è la consegna che ha avuto Gesù. Ma di cosa stiamo parlando? Chi è oggetto di questa premura del Padre? Siamo noi, la nostra umanità. E Gesù non si dimentica di niente e di nessuno. Va a raschiare perfino i bassifondi degli inferi, affinché nulla resti dimenticato e nulla abbandonato, così come cita Isaia 62 "Nessuno più ti chiamerà Abbandonata, né la tua terra sarà più detta devastata". In realtà questa operazione di recupero crediti parte con il Battesimo, parlo di "recupero crediti" perché Dio fa con noi come con Abramo: gli accreditò la fede come giustizia. E la fede nasce col Battesimo, da quel giorno ogni cosa è stata consegnata al Figlio e tutta la nostra storia e tutta la nostra vita gli appartiene. Gesù viene a riprendersi ciò che è suo e ciò che è del Padre. E tutto questo viene a nostro vantaggio, poiché dagli scantinati bui della vita terrena passiamo ai piani alti del cielo... Gesù viene per risuscitare ogni parte di noi, della nostra vita, della nostra storia, di un'unica ed indimenticabile storia, vissuta nelle radici della terra e chiamata a germogliare nei rami fioriti del cielo» (don Franco Mastrolonardo). |